Rinforzo attacco supporto parabrezza GS 800

Come ho gia scritto altre volte, sto GS 800 a parer mio ha dei dettagli che sono veramente incomprensibili, o quanto meno potevano essere realizzati meglio. Tra le peggiori soluzioni costruttive adottate da BMW, vedo il supporto per il parabrezza alto. Questo si va a montare solamente sulle plastiche delle carene laterali, al di sotto non c'è nessun supporto solido a tenerlo fermo. La cosa peggiore è che pensano di poterlo tenere saldo in posizione con un piccolo bulloncino che va a scaricare tutte le forse su una piccola superficie in plastica di dubbia resistenza. Questa dubbia resistenza si manifesta con evidenti oscillazioni quando la moto è in movimento su buche o terreno irregolare. 

        

Ho avuto il dubbio che ci fosse qualcosa che mancasse sulla mia moto, ho cercato quindi i disegni originali (foto aui sopra a sinistra) di questo accessorio e ho visto che invece non manca niente, è fatto proprio in questo modo. Unica spiegazione che riesco a darmi è che tutto il muso della moto sia stato pensato per sfracellarsi in caso di incidente essendo fatto per la quasi totalità in materiali plastici. A vedere un attacco cosi fragile però non ce la faccio... ho pensato quindi di creare un supporto un pò più razionale. Ho pensato di estendere più possibile la superficie di appoggio su cui il dado inferiore, alla base del piccolo telaio, tiene ferma tutta la struttura. Pensavo di usare una rondella, poi frugando nel box ho trovato due vecchie piastre di ferro dello spessore e misure perfette per essere nascoste sotto le plastiche delle carene laterali. Dalla foto qui in alto a destra, il confronto tra il dado originale, che sembra fatto in ottone essendo giallo, e la piastra che ho pensato di usare. Secondo chi a inventato e progettato questo accessorio, quel misero dado in ottone con la sua ancora più misera superficie di appoggio, dovrebbe tenere su tutto quanto.... mah....!

        

Posizionata la piastra sotto, stretto il dado in ottone, la struttura gia resta più stabile, ma nella parte superiore ho visto che rimaneva dell'inutile spazio vuoto tra la base del telaio e la plastica della carena. Stringere di più il dado inferiore non recupera lo spazio vuoto, ho pensato allora di mettere uno spessore in gomma di camera d'aria a fare da spessore migliorando ancora un pò la stabilità. Impossibile arrestare del tutto le vibrazioni e oscillazioni del cruscotto e del piccolo tubolare, essendo questi comunque fissati a tutte parti plastiche delle carene, senza nessuna anima in ferro o altro materiale meno deformabile. Migliora la situazione ma non risolve del tutto. Qui sotto la foto più chiara di tutte che confronta la superficie del dado in ottone (misurato in blu) con quella attuale con la piastra a supporto (misurata in rosso).

Protezione terminale touratech F 800 GS

Continuando la preparazione della moto per sopportare al meglio i maltrattamenti dei giri in off, con un terminale degno delle dimensioni di un piccolo scaldabagno, non poteva mancare una bella protezione in alluminio. Non posso non ricordare il Tènèrè, dove lo scarico non aveva bisogno di nessuna protezione se non sui collettori, progettato tutto alto e aderente alla moto al riparo da qualsiasi pericolo. Sul GS la situazione è molto diversa, sinceramente non capisco come non sia previsto di serie questa protezione se non altro per le temperature che raggiunge il terminale, degne di poter far male se non si sta attenti.

        

Nelle foto qui sopra la busta arrivata da touratech, due fasce metalliche con 4 viti e la piastra vera e propria di protezione. Banale e semplice da montare, pensavo, invece le fasce metalliche sono un pò ignoranti da far girare intorno al terminale. Serve dare una bella lavata e scrostata allo scarico per far aderire alla perfezione le fasce di alluminio.

        

Come dicevo all'inizio, stringere le fasce per far entrare le viti nei loro fori, non è proprio cosi lineare e facile farlo da soli, comunque... è l'unica difficoltà che si può incontrare nel montaggio, altro da dire non c'è se non osservare le foto.

        

        

Una sera, per curiosità ho provato a misurare la protezione termica di questa protezione. Al tatto è incredibile la differenza di temperatura percepita, la protezione rimane fredda nel vero senso della parola, mentre il terminale sotto scotta decisamente. Con un termometro laser ho voluto verificare questa differenza termica e i numeri confermano e danno la misura esatta di quanto sia importante anche sotto questo aspetto questa protezione. 

        

Nelle foto qui sopra, la prima a sinistra è la temperatura rilevata all'inizio del terminale dopo 20km di strada fatta a circa 12 gradi ambientali, dopo dieci minuti che la moto era ferma. Si rilevano 50 gradi che fanno decisamente male al tatto. La foto al centro, la temperatura rilevata a pochi centimetri di distanza presi sulla protezione. E' esattamente la metà, 25 gradi sui 50 gradi del terminale. Ci si può mettere tranquillamente sopra la mano e sentire che è metallo freddo. Per curiosità o misurato anche la temperatura dalle parti del catalizzatore, sale a 128 gradi dopo circa 10/15 minuti che la moto era ferma.

 

Aggiornamento:

Diciamo che questo accrocco vale molto come decoro estetico e riparo dal calore... in termini di protezione dello scarico è pari a zero. Il problema è nel modo come questo si fissa sul terminale, in caso di caduta o appoggio della moto a terra su questa protezione, di fatto il supporto della protezione stessa abbozza il terminale, e indovinate un pò? in un lancio acrobabico della moto, la protezione non ha protetto una mazza! ha riportato qualche graffio e sotto, a contatto con il terminale, ha fatto un bel bozzo.

Leve freno frizione corte su GS 800

Altra modifica importante per preparare la moto al fuoristrada, è montare le leve freno e frizione corte, ancora meglio se quelle pieghevoli. Come per il Tènèrè, anche qui ho montato quelle corte rigide, perchè l'idea che durante la guida la leva possa muoversi sullo snodo durante l'uso non mi va giu. Trovate su amazon per circa 35 euro spedite a casa, mi è sembrata una spesa contenuta da rischiare, anche se magari poi per chissà quale problema o imperfezione non era possibile montarle. Il pacco arrivato si è presentato più che bene, la lavorazione impeccabile e ad una prima verifica sulle misure tutto sembrava combaciare pronto per essere montato rapidamente.

        

Ho cominciato dalla leva frizione, pensando che potesse essere quella più problematica per via del cavo, invece non c'è stato alcun problema e tutte le misure corrispondevano alla perfezione. Tolta la testa del cavo dalla leva originale, tolto il perno di fissaggio, è bastato togliere l'originale e infilare dentro la nuova senza trovare alcun problema. Prima di riposizionare il cavo, ho mandato giu nella guaina un pò di WD40 per migliorare la scorrevolezza, ingrassato i punti critici e tutto ha funzionato senza intoppi.

        

        

Pensavo quindi che anche per la leva freno non ci sarebbero stati problemi nel montarla, invece ho trovato la sorpresa. Praticamente, la leva originale ha un piccolo meccanismo che porta il perno che si va ad inserire nella pompa dell'olio (foto qui sotto al centro). Questo meccanismo deve essere smontato dalla leva originale e rimontato sulla nuova. 

        

Niente paura, almeno per adesso, smontare questo meccanismo non è complicato se si hanno gli strumenti giusti. Ho usato una bussola da 4 millimetri da usare come perno per spingere fuori la boccola in ottone. Questa cede facilmente dalla sua posizione senza forzare troppo.

        

Appena la boccola libera il meccanismo, c'è una piccola molla che fa saltare via tutto e si passano buoni 10 minuti a cercare i pezzi sparsi sul pavimento. La foto qui sotto a sinistra è la leva originale con la molletta e la boccola quasi estratta per intero. Nella foto qui sotto al centro la boccola e la molla montate sulla nuova leva... la foto a destra uno dei tanti tentativi di trovare il modo per rimettere la boccola nella sua posizione corretta sulla leva nuova.

        

Qui ho avuto qualche problema, non sono riuscito a trovare subito il modo migliore per spingere dentro la boccola e purtroppo l'ho in parte rovinata. Niente di irreparabile considerando l'interazione con il perno e il lavoro che va a svolgere, però è bene sapere che c'è da stare attenti nel rimetterla in posizione vista al sua fragilità.

        

    

Finito il lavoro, ho potuto verificare la differenza tra le leve originali e queste nuove, per la frizione c'è una certa differenza soddisfacente, per la leva freno invece sono un pò deluso, speravo in qualcosa di meglio. Ho però centrato in pieno quello che volevo ottenere lato frizione. Ho sempre pensato che la leva originale, usata con due sole dita, non tirasse al punto giusto il cavo, creando quella sensazione di un cambio ruvido, un pò ostico da usare, sopratutto nella ricerca del folle. Questa nuova leva permette di avere una corsa sul cavo più lunga quel tanto che basta da liberare il cambio da qualsiasi incertezza. La regolazione su 6 posizioni permette di trovare il compromesso perfetto, il WD40 passato nella guaina ha fatto il suo lavoro restituendo la sensazione di avere una frizione idraulica e non via cavo.

Cruscotto Striker sul GS 800

Diciamo che su un F 800 GS di elettronica ce n'è abbastanza da rendere complicata la vita al fai da te, ma a me non bastava, ci ho trasferito sopra comunque tutta la strumentazione che avevo su Tènèrè. Per quanto questo cruscotto aggiuntivo sia ridondante per molte informazioni, ha però alcuni punti che lo rendono ancora molto efficace. Quello più importante è il monitoraggio in tempo reale dell'impianto elettrico sia nella funzione di ricarica, che nel fornire l'indicazione del voltaggio della batteria in tutte le condizioni. Per questa funzione in realtà ci sono strumentini più piccoli e facili da montare, ma questo ha la particolarità di avere le memorie dei picchi massimi e minimi, cioè memorizza il valore massimo del voltaggio a motore acceso, quindi in ricarica, e del valore minimo allo spunto dell'accensione del motore. Ho scoperto che lo stato normale della mia 800 è che allo spunto il voltaggio scende fino a 8,7v mentre in marcia raggiunge picchi di 14,7v. Ferma parcheggiata, la batteria si assesta a 12,7v. Queste rilevazione hanno degli allarmi programmabili di avviso con 2 led a vista. Oltre questo, la comodità di avere l'indicazione della velocità più chiara e leggibile in digitale, precisa come la rilevazione gps, la memoria della velocità massima per le cazzate da fare, la possibilità di avere contemporaneamente a vista sia un conta chilometri parziale che il totale.

        

Trovare la sistemazione non è stato facile come pensavo, il piccolo tubolare che passa intorno al cruscotto non ha la stessa diametro di quello del Tènèrè, quindi gli attacchi che avevo inventato prima, qui non funzionano. Ho lavorato un pò di lima e fantasia per trovare un incastro al telaietto, assicurato poi con delle fascette (foto qui sotto a sinistra). Risolto questo punto ho sistemato il comando remoto a tre tasti vicino la manopola sinistra. Da li ho cominciato il lungo lavoro di sistemazione dei cavi, cosa per niente facile per riuscire ad avere ance un aspetto decente.

        

Si deve poi sistemare il cavo che va alla ruota per rilevare la velocità tramite magnete. Si sostituisce uno dei bulloni che fissano il disco con quello magnetico fornito nel kit. La sostituzione di uno dei bulloni è stata facile, più complicato sistemare il sensore sullo stelo della forcella perchè il GS ha gli steli rovesciati, e il cavo è fatto per le forcelle classiche con il fodero in basso. Dopo vari tentativi ho trovato una soluzione non proprio riuscitissima esteticamente ma funziona bene, qui sotto le foto.

        

        

        

Per far salire il cavo del sensore, ho seguito la stessa strada del tubo in treccia del freno, sperando che le reazioni della sospensione non facciano flettere il cavo in direzioni casuali anomale. I connettori dietro al cruscotto sono bianchi, un pò bruttini da vedere, ho pensato quindi di infilarli dentro un pezzo di termorestringente nero per nasconderli. Per ultimo, ho portato l'alimentazione diretta alla batteria sotto fusibile. Lo strumento gestisce da solo l'accensione e lo spegnimento.

        

Il lavoro sarebbe finito, in realtà manca ancora qualcosa, il sensore temperatura dell'acqua. Questo sensore è assolutamente inutile sul GS avendolo gia di serie, era sul Tènèrè che mancava del tutto. Ho pensato di sfruttare questo sensore per rilevare invece la temperatura dell'olio... Per adesso mi fermo qui, nei prossimi giorni completerò il lavoro modificando il sensore dell'acqua per rilevare in qualche modo la temperatura dell'olio.

 

Aggiornamento 20/4/18:

Come avevo anticipato, dovevo montare ancora un sensore, o meglio, riadattare il sensore temperatura acqua per rilevare in qualche modo la temperatura dell'olio. E' un adattamento, quindi una misurazione un pò empirica della temperatura reale, però da un riferimento del comportamento del motore nei suoi range di utilizzo, e se si va fuori questi soliti range, di sicuro viene rilevata l'anomalia che discosta dal solito comportamento.

        

Ho recuperato il sensore dal raccordo in ergal che era montato nel circuito dell'acqua del Tènèrè (foto in alto a sinistra), l'ho passato tra le carene del GS fino a farlo arrivare vicino ai tubi che arrivano allo scambiatore nella parte bassa del motore (foto al centro). Poi solita sistemazione del cavo che arriva al cruscotto nascosto da un termorestringente per nascondere i connettori bianchi, troppo brutti a vedersi. Avevo pensato di incastrare il sensore tra i due tubi ma il dubbio che poi le vibrazioni tra le parti possano arrivare a bucare uno dei tubi stessi, mi ha fatto cambiare idea... ho ulteriormente semplificato la cosa fissando con due fascette il sensore a quello che "dovrebbe" essere il tubo di uscita dallo scambiatore, quello più caldo in teoria.

        

Ho fatto questo lavoro mentre il motore era ancora caldo da 20 km di strada fatti per tornare a casa, il sensore ha subito iniziato a segnare la temperatura di quel tubo salendo fino a 49 gradi dopo circa 30 minuti di motore spento. La mattina dopo test su strada per andare a lavoro, 20 km di strada e 62 gradi di temperatura massima registrata. Questo sensore mantiene la memoria della temperatura massima raggiunta dopo l'ultimo azzeramento, ed ha due soglie di allarme programmabili sui due led disponibili.

        

Commenti  

0# Stefano 2019-03-10 17:06
Ciao, bella sistemazione! Ma quel tubolare di che modello di parabrezza è?
Segnala all'amministratore
 
0# paolo.f 2019-03-10 21:25
Ciao,
non ne so gran che di quel tubolare, l'ho trovato gia montato sulla moto, dovrebbe essere quello originale bmw. Posso dirti che non è realizzato un gran che bene, fa il suo dovere ma non è privo di problemi, vai a questo link per avere qualche informazione in più:
gemini31.it/.../...

Riser su BMW GS 800

Continua il processo di preparazione e personalizzazione del GS, questa volta tocca al manubrio. Secondo me questa moto come esce da mamma BMW, ha un problema sul montaggio del tubo del freno davanti che dal manubrio scende giu verso l'abs. A meno che non sia solo un'anomalia della mia 800, questo tubo urta continuamente il tappo posteriore del faro anabbagliante quando si gira a fondo corsa verso sinistra. Questo problema ha portato sulla mia moto, a far consumare la guaina di copertura della treccia del tubo, e avrebbe continuato a consumare poi la treccia stessa. Nel montaggio della lampada allo xeno, il problema mi ha costretto a trovare stravaganti soluzioni contenitive "temporanee", per evitare questo contatto continuo.

        

L'unica soluzione che può aiutare per questo problema, è montare dei riser. In realtà la necessità di montare dei riser, per me, non è stata solo per risolvere questo problema, ma più tosto per la necessità di trovare una migliore posizione di guida in piedi e maggior possesso della moto anche nella guida da seduto. Il montaggio è semplice, si tolgono le viti che tengono fermo il manubrio per arrivare a scoprire le teste dei bulloni che fissano i due riser alla piastra superiore.

        

Non ricordo la misura esatta dei riser, se 2 o 2,5 centimetri, comunque, per montare questi rialzi è necessario cambiare i bulloni originali con quelli forniti nel kit di montaggio. Nella foto qui sopra a destra si vede bene la differenza di lunghezza dei due bulloni. Sostituiti questi, si procede a rimontare tutto come prima.

        

Magicamente, una volta rimontato tutto, il tubo del freno non è più cosi ingombrante e si trova in una posizione migliore, non va più a contatto con il faro quando si sterza a fondo corsa verso sinistra. Per il mio punto di vista non va comunque ancora bene questa posizione, è al limite della sua lunghezza e non sembra essere in una posizione rilassata ma più tosto tesa.

    

Migliora sicuramente la percezione della moto in piedi, migliora quel famoso problema, unico inconveniente è che la leva tra l'attacco sulla piastra e il manubrio aumenta, quindi la forza a cui sono soggetti i due silent block è maggiore. Questo comporta che qualche volta ci si può ritrovare con il manubrio che non è nella posizione corretta, come se fosse storto da una parte o dall'altra. Si rimette nella posizione corretta applicando un pò di forza ma è una bella scocciature. La stessa cosa capitava con il Tènèrè, quindi più di tanto non mi posso lamentare.