Precaricare forcella originale F 800 GS

Uno dei difetti cronici di questa F 800 GS, è l'eccessiva cedevolezza delle sospensioni della forcella, che oltretutto non prevede la minima regolazione dall'esterno. Diversamente, il mono dietro è regolabile a dovere in compressione e sull'idraulica, cosa quasi inutile perchè regolando il mono anche le forche devono seguire un pò l'andazzo generale, altrimenti quello che si gestisce e recupera dal mono, va poi a scaricarsi sulle forche non regolabili che ne subiscono le conseguenze, insomma, na zozzeria di regolazione cosi come esce da BMW.

      

Unica soluzione, è cambiare tutto l'interno della forche con costi considerevoli e l'incognita del risultato finale. Mi sono messo un pò a ragionare per sperimentare qualche soluzione più economica e iniziare a capire quale sia la strada giusta da seguire, magari trovando il compromesso giusto senza dover sostituire tutto. Prima cosa che ho fatto, è prendere le misure di escursione delle forche in tre diverse condizioni: l'affondamento della sola moto sulle due ruote 4 cm, la compressione facendo scendere la moto dal cavalletto centrale 4,8 cm e con me sopra che scende fino a 6 cm (foto qui sopra). Ho smontato quindi le due sospensioni per poterle lavorare comodamente al banco, le ho aperte dalla parte superiore cercando una soluzione all'idea che mi ero fatto.

      

Aprirle è relativamente facile, si svita il tappo superiore, poi c'è da allentare il controdado sotto al tappo per separarlo dallo stelo. Ho pensato di inserire uno spessore nella parte alta della molla, per simulare una sorta di precompressione. Non sapevo però cosa usare come spessore. Ho ricavato le misure del tappo superiore della forca e sono andato alla ricerca di qualcosa di adeguato allo scopo. La soluzione che ho trovato, che apparentemente era delle misure perfette, è un tappo di chiusura delle tubature idrauliche che si usano in edilizia. Le foto qui sotto chiariscono esattamente cosa intendo e il pezzo che ho trovato.

      

La parte interna di questo tappo è perfetta, l'esterno per meno di mezzo millimetro però non entra nella sede del tappo superiore. Non potevo mollare l'idea del lavoro che volevo realizzare, ho quindi rasato il bordo esterno del tappo per permettergli di entrare al suo posto. Altra rifinitura da fare, è quella di forare il tappo per permettere il passaggio del perno interno alla sospensione.

      

Fatta questa lavorazione, il pezzo è perfetto allo scopo, bello massiccio e apparentemente resistente il dovuto per sopportare poi le compressioni. Lo spessore totale è di 3,5 centimetri ed ero intenzionato a utilizzare per intero questo spessore per comprimere la molla. Poi però valutando alcune difficoltà ho deciso di variare questa misura.

      

Quando ho cercato di richiudere lo stelo della forcella con questo spessore di 3,5 centimetri, mi sono accorto che non era proprio facile da fare, sopratutto essendo da solo senza aiuti. Comprimere la molla per almeno 4 centimetri e permettere l'inserimento della chiave per raggiungere il controdado sotto al tappo, richiede un bel pò di forza, da soli non si riesce a comprimere la molla e a fare tutte le manovre mantenendo la compressione... quasi impossibile, magari in due ci si riesce ma sa soli è veramente ardua l'impresa. Allora ho dovuto ripiegare e trovare un compromesso. Unica soluzione è stato dimezzare lo spessore da inserire. Ho tagliato in due lo spessore e ricavato due parti da 1,5 centimetri circa da usare per le due forche.

      

Pensavo quindi di aver trovato la soluzione finale, ma ancora ho trovato qualche difficoltà per richiudere il tutto essendo da solo. Il problema è arrivare al controdado inferiore al tappo per serrare le due parti. Ho quindi trovato una nuova variante allo spessore, una mezzaluna dove poter inserire la chiave per raggiungere più facilmente il controdado. Le foto qui sotto chiariscono molto meglio delle parole cosa ho realizzato.

      

      

A questo punto ho ripetuto lo stesso lavoro per l'altra sospensione e rimontata tutta la forcella sulla moto. Ho preso di nuovo tutte le misure e confrontate con le precedenti in configurazione originale. Per comodità ripeto qui sotto le foto messe a inizio articolo. La prima fila di tre foto riporta le misure rilevate in configurazione originale, le tre foto sotto le nuove rilevazioni con lo spessore inserito.

      

      

In breve, queste le variazioni ottenute:

La sola moto sulle due ruote passa da 4 cm a 3,6 cm. Recuperati 4 millimetri.

La moto che scende dal cavalletto centrale e cade sulle sospensioni passa da 4,8 cm a 4,6 cm. Recuperati 2 millimetri.

La moto con me sopra passa da un affondamento di 6 cm a 4,75 cm. Recuperati 1,25 centimetri.

La prima rilevazione mi aveva lasciato un pò deluso dei soli 4 millimetri recuperati, speravo di più, poi però valutando il recupero con me sopra di 1,2 centimetri, ho capito che la reazione è esponenziale al comprimersi della sospensione, quindi direi che l'obiettivo che mi ero prefissato è più o meno raggiunto in questo primo step di modifica.

Questo è solo il promo step come dicevo, non ho variato l'idraulica che resta originale. Vado su strada a testarla per qualche migliaia di chilometri e un pò di off a capire cosa ancora manca o come migliorare la cosa lavorando anche sull'idraulica se serve. Su strada dai primi test si sente la differenza, sembra che adesso ci sia una molla progressiva, il primo terzo di corsa della forca è ancora cedevole ma subito sotto si comincia a percepire l'irrigidimento generale che permette di leggere con più precisione il terreno. In configurazione originale la forcella è cedevole per tutta la sua escursione filtrando troppo il terreno. Nella manovre da fermo sul posto a mo di trial si riesce a recuperare un pò di precisione nella ricerca dell'equilibrio, anche se non ci siamo del tutto, credo si possa migliorare ancora aumentando lo spessore. 

La moto nelle frenate tende ad affondare meno, finalmente si sente una parvenza di entrata in assetto e, sopratutto, l'abs si è accorto della variazione lavorando in maniera diversa. Avendo recuperato quota sull'anteriore, ho potuto recuperare precarico anche al mono posteriore, potendo lavorare poi anche sull'idraulica di questo. Il precarico in più generale ha permesso di recuperare altezza da terra che si percepisce sopratutto mettendola sul cavalletto laterale che fa stare la moto molto più inclinata da una parte. Come dicevo più sopra, l'abs si è accorto della variazione sulle sospensioni e sembra essere più coerente adesso con quello che si percepisce dalle ruote. Interviene più coerentemente con quello che ci si aspetta e smette di lavorare prima di come era in configurazione originale. Non mi sbilancio a definirlo meno invadente, ma di sicuro si riesce ad usarlo di più per come si prevede che possa aiutarci. Devo macinare molti altri chilometri per valutare bene la cosa, al momento è tutto studio e credo che farò qualche altra rifinitura.

Nuovo carattere della moto imprevisto, è la facilità con cui adesso sale su una ruota. Non capisco bene da cosa deriva, forse l'irrigidimento del mono e l'aumento dell'altezza da terra hanno accorciato leggermente l'interasse e la moto reagisce di più salendo più leggera su una ruota. Cosa imprevista ma positiva, si fa un prima seconda su una ruota di tutta potenza senza dover salire troppo.

Aggiornamento 11/02/2019:

Dopo 4000 chilometri di strada fatta con questa modifica, ho pensato di proseguire la sperimentazione intervenendo sull'olio, a questo link il seguito dei lavori.

Aggiornamento 4/05/2020:

Potenza di internet... le cose che preferisco! un tizio è arrivato sul mio sito, ha letto e visto alcune cose che ho fatto, mi contatta con qualche messaggio per chiedere informazioni, una cosa tira l'altra fino a che ci si stente poi direttamente via telefono. Scopro che è un italiano che vive in Ghana, ed ha un F800 con le classiche manutenzioni da fare. Visto che deve smontare la moto, ne apprifitta per provare qualche piccolo intervento per cercare di migliorare il setup. Doveva cambiare olio alle forche, e visto che c'era, ha pensato anche lui di montarre gli spessori per precaricare le molle. La situazione però è un pò diversa dalla mia, la sua moto è del 2013, quindi le forche sono diverse dalle mie, non vorrei dire una cavolata ma so per certo che fino al 2010 o 2011 bmw montava delle marzocchi, poi è cambiato tutto montando delle WP credo. 

      

Sempre andando a menmoria, il diametro delle forche dovrebbe essere anche minore della serie precedente, sono steli da 43 contro i 45 della mia, per certo sadesso so anche che il tapppo di chiusura superiore è diverso dal mio, ha una filettatura più bassa, quindi lo spessore da infilare dentro è diverso. Qui sotto le foto mentre faceva il lavoro. 

   

Sempre qui sotto, nel dettaglio, il confronto del tappo superiore della sua forca del  2013, visibilmente più basso e con meno filettatura, con quello della mia serie del 2010.

   

Cambio cuscinetti sterzo su F 800 GS

BMW si fa pagare uno sproposito le sue moto che però non corrisponde poi alla qualità costruttiva sperata. A soli 33.000 km i cuscinetti di sterzo sono rovinati da rendere stressante la guida nel traffico. Stessa identica fine e chilometraggio del mio vecchio Tènèrè che però dal concessionario costava esattamente la metà di questa F 800. Ordino su web il kit di cuscinetti da sostituire e mi preparo alla battaglia per estrarre i vecchi cuscinetti dalle loro sedi.

      

Smonto la ruota davanti, e puntualmente dimentico di togliere il sensore abs che si rischia di danneggiare se resta al suo posto mentre si toglie la ruota. Via le pinze dei freni e per me c'è da smontare un cavo in più, quello del sensore velocità del cruscotto aggiuntivo. Altre sei viti per allentare il parafango e finalmente le forche e le piastre sono libere di uscire dal loro posto.

      

Il problema credo sia ben visibile dal video qui sotto, lo sterzo fa un vero e proprio scatto per tornare nella sua posizione determinata dal consumo dei cuscinetti. Questo problema aumenta anche lo sbacchettamento della moto in decelerazione tra i  60km/h e i 40km/h. La moto con il baule dietro, ha di suo ha una leggera tendenza allo sbacchettamento quasi impercettibile, con i cuscinetti in questo stato che generano quelle spinte che si vedono nel video, amplificano l'effetto e tolgono il piacere della guida.

Si smonta il manubrio per liberare la piastra sopra, che di conseguenza libera la piastra sotto che scende via senza troppi problemi. Alzando la piastra superiore, con mia sorpresa scopro che il cuscinetto in alto non ha un parapolvere.... cioè, nel lontano 2010 questa moto valeva al concessionario qualcosa intorno agli 11.000/12.000 euro, e non monta neanche un parapolvere li sotto.

      

Vabè... continuo il lavoro sperando di non trovare altri segreti a risparmio da parte di BMW. Il cuscinetto superiore vine via facilmente, è praticamente poggiato dentro la sua sede, tirando giu poi la piastra inferiore si scopre l'origine del problema. La sede del cuscinetto inferiore è arrugginita e secca (foto in basso a destra), è entrata dell'acqua, magari dalla parte superiore che non montava parapolvere, e il destino è segnato, pochi km di vita.

      

Adesso inizia la parte un pò più impegnativa, la rimozione delle sedi dei cuscinetti dal telaio della moto. Consiglio di usare una barra di ferro tonda che, avendo un profilo circolare, riesce ad incastrarsi meglio sul bordo dell'anello interno della sede del cuscinetto, su cui battere per estrarla. Le foto qui sotto credo che chiariscano molto bene cosa intendo, serve una mazzetta bella pesante da usare per martellare sulla parte avendo cura di dare un colpo alla volta, riposizionare il tondino sul lato opposto della circonferenza interna della sede, e proseguire cosi cambiando posizione ad ogni colpo fino a che salta fuori la parte.

      

      

Tolte le vecchie parti, c'è da riposizionare le nuove sedi. Per fare questo si deve necessariamente usare ancora la mazzetta per battere e spingere il pezzo fino in fondo. Si deve sempre usare un qualche materiale tra martello e cuscinetto per evitare di rovinare il pezzo ancora prima di montarlo. Ho usato un pezzo di legno a protezione fino a che era possibile. Poi per spingere la parte per gli ultimi due millimetri di corsa, ho usato la vecchia sede tolta precedentemente, usata a contrasto su cui battere e completare l'inserimento (foto in basso al centro e a destra indicate dalla freccia rossa)

      

      

Stesso identico lavoro per la parte inferiore del telaio della moto, si inserisce la nuova sede del cuscinetto, si batte sul legno per spingere la parte più possibile e poi lo stesso si usa la vecchia sede tolta precedentemente, come contrasto su cui battere per infilare fino in fondo il pezzo.

      

E adesso inizia la parte veramente difficile, o meglio, la cosa va un pò a fortuna. Si deve togliere il cuscinetto dalla piastra inferiore che in genere si cementa con il perno del cristo e tirarla via senza estrattore è un bel lavoro tosto da fare. Se si è fortunati, il pezzo viene via con una mezz'ora di lavoro, per il Tènèrè in mezz'ora riuscii a togliere il pezzo senza penare troppo, qui mi ci è voluta un ora buona di lavoro brutale non avendo l'estrattore. Nella piastra inferiore, sono previsti dei fori dove inserire una sorta di estrattore su cui battere per far saltare via il cuscinetto (foto qui sotto al centro e a destra), ma nel mio caso non è servito a niente, ci ho provato in tutti i modi ma non si è mosso di un solo millimetro.

      

Messo alle strette, sono dovuto passare alle maniere forti e all'inventiva. Ho provato poi con il calore riscaldando il cuscinetto ma lo stesso, niente da fare. Ho dovuto spaccare la parte esterna del cuscinetto per arrivare a lavorare quella interna in qualche modo per cercare di indebolirla. Ho usato il dremel cercando di allentarla e crearmi un qualche punto consistente su cui poter battere ma la lotta è stata veramente dura. Ha cominciato a spaccarsi pià tosto che cedere. Le foto qui sotto chiariscono le difficoltà che ho incontrato.

      

      

Alla fine sono riuscito a togliere il pezzo senza lasciare segni sul perno. Da questo momento in poi il lavoro è tutto in discesa. Ripulita la sede, messo il parapolvere in posizione, infilato da sopra il nuovo cuscinetto, c'è solo da spigerlo fino in fondo sul perno. Per fare questo ho usato la vecchia parte estratta a contrasto su cui battere. Ho sfruttato una chiave da 26 o 27, non ricordo bene, su cui battere con la mazzetta per distribuire i colpi il più possibile su tutta la superficie fino a che il parapolvere inferiore rimane fermo pressato dal nuovo cuscinetto. Un bello strato di grasso idrorepellente e questa parte è pronta per tornare al suo posto.

      

      

Per la parte alta la cosa è molto molto semplice. Basta poggiare il nuovo cuscinetto al suo posto, inserire questa volta un buon parapolvere! posizionare la chiusura in alluminio sopra e richiudere il tutto inserendo il perno da sotto e avvitando il dado superiore per completare il lavoro. Ultima finezza da fare è trovare il giusto serraggio di questo bullone, si dovrebbe prima serrare con una certa forza per poi allentarlo di nuovo, cercando il punto giusto punto di equilibrio che non crei difficoltà alla guida ma che non determini il battito sui cuscinetti se restano troppo lenti. Con una chiave dinamomentrica la cosa sarebbe molto più facile e precisa ma non è poi cosi indispensabile.

      

Commenti  

0# Giordano 2019-08-17 10:05
Interessante e non proprio semplice procedura...mi sapresti dire le misure del parapolvere montato superiormente per ovviare alla "dimenticanza",chiamiamola così della Casa?
Grazie e complimenti per il sito,davvero interessante e ben fatto !
Segnala all'amministratore
 
0# paplo.f 2019-08-17 10:26
ciao, purtroppo non so dirti la misura, dovrei smontare il tutto per arrivare al pezzo.... comunque posso dirti che se prendi il kit ti arriva anche quel pezzo compreso. ho preso il kit su wemoto.it pre mi pare 35 euro.
Segnala all'amministratore

Leva cambio regolabile su GS 800

Prevenire è meglio che curare, e questa 800 in ottica enduro previene ben poco... La leva cambio è un pezzo di ferro rigido con solamente degli intagli per indebolirlo e far in modo che si pieghi in caso sfigato di caduta. Per come la vedo io il concetto in se è ancora più sfigato perchè non è detto che, una volta che la leva in caso di caduta abbia assecondato l'evento e si sia piegata chissà in quale modo, che sia possibile raddrizzarla e proseguire la strada. Dopo qualche ricerca ho visto che l'unica soluzione era la leva pieghevole touratech, con un costo come al solito un pò esagerato, c'è anche l'opzione che prevede la regolazione in lunghezza, con un costo ancora più spropositato.

      

Scelgo la via più economica, quella solo pieghevole. Dopo qualche giorni mi arriva il pacco e provo subito a montarla. Cerco di posizionarla alla stessa altezza dell'originale, mi accorgo però che qualcosa non va... non riesco a posizionarla come vorrei, o più alta che poi sbatte al carter motore in cambio marcia, o più bassa che non riesco poi ad usarla con gli stivali da enduro. Prova che ti riprova che poi capisco dove è il problema. Nella foto qui sopra al centro è evidente il problema, il millerighe della touratech non corrisponde a quello originale, e sopratutto sembra fatto con la precisione di una cinesata inguardabile. Già mi stavo stressando solo a pensare di dover fare il reso. Poi però mettendo le due leve vicine, mi sono accorto che avrei potuto unirle per crearne una con la possibilità di avere anche la regolazione in lunghezza. Questa modifica però implica il dover tagliare si ala leva originale che quella touratech.

      

Comincio quindi a lavorare la leva touratech, tagliandola poco prima del punto di piegatura verso l'albero del cambio. Una limata per stondare tutti gli spigoli del taglio e renderla magari anche meno tagliente, con ultimo ritocco con una pò di colore nero per coprire il taglio e preservare anche l'occhio che vuole la sua parte.

      

Passo quindi a tagliare anche la leva originale e poi accoppio il tutto con due bulloni passanti che permettono poi la regolazione in estensione per circa 3 centimetri. Visivamente il risultato non è come immaginavo, non è proprio bellissimo da guardare, forse dovrei tagliare la sporgenza che rimane della leva touratech nella parte dietro, però la funzionalità e precisione che cercavo c'è tutta senza comprimessi.

      

Unica pecca secondo il mio modo di vedere, è che adesso in cambio marcia la piccola sporgenza dei due bulloni sfiora il carter motore e la cosa non mi piace tanto. Ho comunque in mente la soluzione che a breve pubblicherò, una placa di alluminio a protezione del carter motore subito dietro la leva del  cambio. A questo link il lavoro della protezione del carter motore che ho poi realizzato.

Sostituire cuscinetti ruota posteriore GS 800

Avevo in programma di fare il cambio catena, corona e pignone, e gia che stavo mettendo le mani sulla trasmissione e ruota dietro, mi sono procurato anche un kit di sostituzione cuscinetti nel caso fosse stato necessario intervenire anche su quelli, che infatti manifestavano i primissimi segni di affaticamento. Il cuscinetto più critico è quello che fa parte del supporto della corona, se quello cede si fanno i danni seri alla moto, gli altri due sull'albero della ruota sono meno critici.

      

La situazione che ho trovato sui tre cuscinetti a 33.000 km è che quello che fa parte del gruppo corona raschiava ma non avevo gioco, quello di sinistra manifestava i primi segni di raschiamento, mentre il cuscinetto più interno lato corona era ancora in buono stato. Avendo tutto il kit per fare la sostituzione completa, ho fatto il lavoro completo. L'estrazione dei vecchi cuscinetti dalle loro sedi, è stata meno complicata del previsto, non è servita troppa violenza per convincerli ad uscire.

      

      

Nelle foto qui sopra, si vede tutta la sequenza per poter estrarre il cuscinetto dal gruppo corona della ruota, partendo dalla foto in alto a sinistra, si toglie il parapolvere senza alcuna difficoltà, si accede cosi alla molletta che sta sotto, un pò più antipatica da togliere ma niente di impossibile. Tolta la molletta, si può cominciare a preparare l'estrazione del cuscinetto sfruttando il distanziale che si trova dietro. Questo distanziale è in alluminio, quindi non è saggio prenderlo direttamente a martellate, meglio intromettere qualcosa di più morbido per evitare di spaccarlo al primo colpo. La foto della seconda fila qui su a sinistra, mostra come ho fatto per evitare di colpire direttamente il distanziale. Si deve lasciare dello spazio libero sotto la corona per permettere al cuscinetto di cascare giu (foto al centro), qualche colpo deciso e in un attimo tutto viene fuori.

      

      

Si procede poi per rimontare il nuovo cuscinetto rimettendo al suo posto il distanziale in alluminio (fono in alto a sinistra) poi il nuovo cuscinetto che per il primo mezzo centimetro, più o meno, entra da solo nella sede, poi sarà necessario intervenire a contrasto con il vecchio cuscinetto sopra il nuovo per dargli un paio di mazzettate fino a farlo scendere completamente nella sua sede (foto in alto a destra). Una volta sceso nella sua posizione, si rimette la molletta che come al solito richiederà qualche tentativo prima di riuscire a metterla a posto. Per finire, si mete il nuovo parapolvere a coprire il tutto.

Sistemato il gruppo corona, si passa all'asse della ruota dove ci sono altri due cuscinetti da estrarre. Il concetto è lo stesso ma i modi di estrazione dei vecchi cuscinetti sono diversi. Tra i due cuscinetti c'è di nuovo un distanziale interno che apparentemente impedisce la rimozione dei cuscinetti dall'interno del mozzo della ruota. Usando una leva (consiglio di usare una leva con profilo tondo) si riesce invece a scostare questo distanziale per poter arrivare al bordo interno del cuscinetto, su cui battere con una certa decisione fino a far saltare fuori il cuscinetto da sostituire.

      

Diciamo che con 5 o 6 mazzettate ben assestate, il cuscinetto cede e salta fuori facendo uscire anche il distanziale interno. A questo punto si riesce a lavorare anche l'altro cuscinetto che è coperto da un parapolvere e tenuto fermo dalla solita solita molletta. La foto qui sotto a sinistra mostra la parte esposta del cuscinetto dal lato interno del mozzo della ruota, su cui si può facilmente battere per estrarlo.

      

Una spennellata di grasso sulla sede per facilitare l'inserimento del nuovo cuscinetto, e anche qui si procede con il vecchio cuscinetto a contrasto per poter infilare completamente il nuovo fino in fondo, poi la molletta a fermare il tutto e parapolvere finale. Assolutamente da non dimenticare di rimettere il distanziale interno prima di richiudere tutto con i nuovi cuscinetti. Giusto per non stressare troppo il mozzo della ruota, ho pensato di riscaldare la sede prima di mettere il nuovo cuscinetto al suo posto, non è strettamente necessario ma potrebbe facilitare la cosa.

      

      

A questo punto resta solo da rimontare la ruota al suo posto e verificarne la scorrevolezza. Il mio lavoro è proseguito poi con la sostituzione di catena corona e pignone che potete trovare a questo link

 

Ripulire il faro del GS 800

Come tutte le F 800 GS, anche la mia ha il problema alla parabola del faro che si annerisce con il tempo e i fumi di questa lenta combustione, sporcano il vetro internamente appannandolo in maniera permanente. Appena presa la moto avevo cercato un pò di rimediare al problema con un rattoppo veloce che però non ha retto al tempo soccombendo al calore della lampada allo xenon.

     

Nella foto qui sopra a sinistra si vede l'adesivo cromato che avevo usato per coprire la parte centrale dello scolorimento, che ha cominciato a bruciare, nella foto al cenbtro si può vedere il vetro che ha perso la sua trasparenza nella parte alta. Nella foto qui sopra a destra ho cercato di togliere il vecchio adesivo cromato che purtroppo una parte è rimasta li... troppo complicato toglierla in quella posizione.

     

Fortunatamente pulire il vetro è estremamente facile, la fuliggine viene via passando semplicemente un panno all'interno del faro. Nella foto qui sopra a sinistra si vede che appena il panno arriva a toccare il vetro, lo pulisce, ci si scrive sopra da quanto era sporco. Nella foto centrale tutto il vetro è finalmente tornato trasparente. Nella foto di sinistra, sempre qui sopra, il nuovo adesivo che questa volta ho usato, è un vero e proprio nastro di alluminio adesivo che si usa per sigillare i tubi delle stufe, quindi pensato per resistere al calore, la speranza è che questo duri molto più a lungo.

     

Per ricoprire la parte scolorita della parabola, consiglio di procedere a piccole toppe, entrare nel faro con un ritaglio adesivo troppo grande crea poi non pochi problemi per la stesura e, in caso di problemi, rimuoverlo è un bel problema. Nella sequenze delle tre foto qui sopra i le varie toppe che ho messo a coprire la zona annerita. Direi che il risultato finale è più che accettabile considerando una spesa che va dai 150 ai 200 euro per un faro nuovo.

Commenti  

0# warin 2018-09-18 12:09
ciao e grazie per il tuo post. il nastro per stufe resiste? grazie, ciao warin
Segnala all'amministratore
 
# paolo.f 2018-09-18 12:59
ciao,
Considerando che la prima toppa che ho fatto ho usato un adesivo cromato per il taglio al plotter, quindi assolutamente non specifico per il calore, ha resistito 5 mesi di fila tutti i giorni acceso per almeno un ora, questo invece è specifico per tubature delle stufe... è un vero foglio di alluminio adesivo, è fatto per sopportare il calore. Meglio di cosi non so cosa ci potrebbe essere.
Segnala all'amministratore
 
+1# Zorrykid 2020-06-08 18:33
Grazie per il suggerimento!
Segnala all'amministratore
 
0# paolo.f 2020-06-08 19:55
:-)
Segnala all'amministratore