Esplorazione cresta dell'Artemisio

Il 31 Dicembre invece di stare panza all’aria a riposarmi al caldo, ho optato per la bella idea di andare ad esplorare la cresta dell’Artemisio con qualche amico. Partenza alla base della montagna con -1 grado… ma saremo malati o matti… si stava così bene sotto le coperte al caldo…!

Mi sono mandato a quel paese ad ogni pedalata... con il freddo che si infilava da tutte le part...i con le mani e il naso anestetizzati dal freddo già dopo 15 minuti di strada… e per di più con l’intenzione dell’esplorazione, quindi con l’idea di una traccia da seguire solo per l’inizio e per la fine del giro, nel mezzo abbiamo improvvisato cercando di seguire tutta la cresta della montagna… una gran fatica! Tratti da fare con bici in spalla su terreno ghiacciato e a tratti farinoso in cui si sprofondava con tutta la scarpa. Nessuna strada da seguire se non l’orientamento supposto dai dati del gps e dalle rare segnalazioni dei tracciati sugli alberi.

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 Download della traccia.

Fortunatamente l’esercizio fisico dopo una mezz’ora di strada ha prodotto il calore sufficiente per cominciare a stare meglio. Nella foto qui sopra:

  • si vede il tracciato gps del giro fatto (linea azzurra), ho evidenziato il tratto centrale esplorato e  ho sovrapposto anche una traccia rossa che segue la strada percorribile (e in buono stato) che gira intorno alla montagna e che ho già percorso in altri giri.
  • la freccia rossa è il punto più alto (circa 930/940 metri) dove abbiamo incontrato tratti innevati e, tutto il tratto che è alla destra e alla sinistra della freccia, segue la cresta della montagna regalando più volte scorci e panorami spettacolari.

La traccia è stata percorsa in senso orario e dal quinto Km in poi si comincia a salire su un tratto di strada che rapidamente sparisce e aumenta la pendenza e la difficoltà della risalita. Nel primo tratto di questa risalita per sfizio ci si può divertire a provare a pedalare ma si tratta solamente di piccoli tratti di qualche centinaio di metri, poi per forza di cose si deve scendere e spingere.

Continuando a salire si arriva a scoprire un antico muretto romano (foto sotto a sinistra) che può essere preso come riferimento per orientarsi perché abbiamo poi scoperto che segue proprio tutta la cresta della montagna.

  

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Seguendo la direzione di questo muretto (che a tratti sparisce per ritrovarlo poco più avanti) ho benedetto i soli 13Kg di peso della 9.1 mentre la difficoltà della risalita aumentava sempre di più. Ho pensato spesso che mi piacerebbe avere una bici DH dai 18Kg e più… nella risalita mi avrebbe sfiancato! Verso gli 850/900 metri di quota le salite cominciano ad essere meno impegnative e si percepisce il panorama che ci circonda nascosto ancora dagli alberi e arbusti vari... poi finalmente la strada comincia ad essere pedalabile, anche se sempre impegnativa, e si comincia ad arrivare su piccoli piazzali che mostrano panorami bellissimi (nella giornata limpida del 31 Dicembre si riusciva a vedere chiaramente fino al mare, al Circeo e le isole di fronte… bellissimo…)

  

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Ci siamo poi ritrovati su tratti innevati e ghiacciati e davanti a nuovi panorami sia sulla destra che sulla sinistra dell’Artemisio. Tutta la fatica fatta vale davvero la pena della scoperta di questi posti: viene voglia di lasciare la bici da una parte e sedersi su una roccia nel silenzio assoluto della natura per stare in pace un po’ di tempo…

  

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Durante la discesa volevamo ripercorrere una lunga discesa di 2,5Km ma le informazioni del gps non erano troppo convincenti a dispetto di quello che invece la nostra memoria ricordava... pensando che la nostra mente fosse più attendibile abbiamo preso una discesa che sicuramente ci avrebbe portato alla base (semplicemente per il fatto che era comunque una strada in discesa) senza sapere però a che distanza ci avrebbe fatto sbucare. Verificando poi la traccia sul pcmi sono accorto che la memoria fa brutti scherzi: il gps ci stava guidando correttamente sulla strada giusta che nessuno di noi riconosceva perché sempre percorsa al contrario (!) ma non ci siamo fidati e abbiamo scelto la discesa sconosciuta... che è stata poi anche divertente e ripida :-)

però la cosa mi ha fatto riflettere sul fatto che il gps ci stava correttamente guidando ma la nostra convinzione collettiva ha preso il sopravvento prendendo una direzione completamente illogica e sconosciuta… Le foto qui sotto mostrano le condizioni della bici a fine giro e lo stato è indicativo anche della fatica fatta!

  

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