Plastidip un anno dopo. Fatica sprecata?

Ma alla fine, questo plastidip, vale la pena usarlo? Si e no. Diciamo che nel tempo ha molti difetti che possono renderlo praticamente inutile, se non peggiorare l'estetica dell'oggetto a cui si applica. Principalmente il suo problema è la fragilità. Esattamente un anno fa, dopo aver passato giorni e giorni a lavorare sulla moto incontrando varie difficoltà, sono riuscito a raggiungere un risultato generico non troppo distante da quello che immaginavo. Che sia bello o meno poi è un altro discorso, pensavo meglio per certi aspetti ma non era venuto un brutto lavoro. Dopo poco tempo però, mi sono subito accorto che forse non era stata una bella pensata, che non valeva la pena spendere giorni di fatica per un lavoro di scarsa durata. Partiamo dalle note positive però, dove ha funzionato e vale sicuramente la pena spenderci tempo. Sul baule ha sicuramente mantenuto il suo aspetto mantenendo un bel tono di nero nonostante le lunghe ore sotto il sole di un anno intero.

      

Qui sopra le foto in sequenza. La prima a sinistra lo stato delle plastiche nere dopo circa un paio d'anni di sole, nella foto al centro il lavoro appena finito con il plastidip, e nella foto a destra lo stato delle plastiche dopo un anno esatto di sole e intemperie. Ha mantenuto la sua resa senza soffrire il sole e apparentemente senza modificare il tono di nero. In questo caso l'uso del plastidip è promosso quasi in pieno... dico quasi perchè c'è sempre l'incognita della sua resistenza. Diciamo che si è mantenuto in perfetto stato perchè quelle superfici non sono esposte a graffi, colpi o usura particolare da sfregamento, è una posizione fortunata. Proseguo con un altro posto dove ha mantenuto il risultato ottenuto, le frecce. 

   

Le frecce erano diventate grige quasi come le plastiche del baule, dopo un anno mantengono il loro bell'aspetto con un bel tono di nero. I finachetti del cupolino anche si trovano in una zona fortunata dove non si rischiano sfregamenti o usure meccaniche varie. I problemi cominciano a venire scendendo verso i fianchi della moto, sulle plastiche colorate di bianco. Questa è una zona molto esposta allo sfregamento ogni giorno, anche andando in giro nel traffico di Roma. Sopratutto all'altezza delle ginocchia. Essendo poi una superficie rugosa, e il plastidip stesso rende una superficie leggermente gommosa, lo sporco attaca con una certa tenacia. Lavare le superfici non è da una passata di spugna e via.

      

Nelle foto qui sopra partendo da sinistra, il fianco dopo qualche mese, nella foto al centro dopo 6 mesi e qualche uscita in off, lo sporco attacca tenace e per pulirlo tocca lavorare di fino e tanta fatica. L'ultima foto alla destra è dopo un anno, il plastidip comincia a cedere nella zona dove si muove il ginocchio. Nella foto qui sotto, le conseguenze di una caduta con lancio della moto ndò capita capita... la caduta non era proprio banale e ci può stare che la vernice viene via.

Peggio ancora dal lato sinistro. Da questo lato non ci sono mai state cadute ma la situazione è pessima, un vero disastro. Forse sarà perchè è il lato dove c'è l'uso delle marce o forse qualche mia strana abitudine di guida, di fatto il plastidip è venuto via in grandi porzioni dando alla moto un aspetto terribile. Partendo dalla foto di sinistra che è dopo 6 mesi dall verniciatura, a quella di destra che è dopo un anno esatto.

   

Passando poi ad un'altra zona che è molto esposta e usurata dall'uso quotidiano, il maniglione posteriore, il degrado non fa che confermare la fragilità del plastidip che non sopporta proprio maltrattamenti, è una leggera pellicola sovrapposta all'oggetto.

   

   

Nell'ordine nelle foto qui sopra, a sinistra lo stato delle maniglie dopo sei mesi di utilizzo della moto, e nelle foto di destra dopo un anno. Non tiene minimamente la fatica il prodotto. Continuando l'analisi, passiamo alle parti basse, dove evidentemente le superfici risultano più protette e non hanno particolare cedimenti evidenti, apparentemente. In realtà è il colore scuro a mascherare la cosa, ci sono piccole zone che si sono scoperte.

   

E per finire, altra zona critica nella parti basse, la linea rossa del forcellone sparita completamente nella zona del tacco della scarpa che usa il cambio, dall'altra parte ancora si salva un pò ma non ha vita lunga.

   

Tutto questo risultato in un solo anno di uso della moto. Ne vale la pena? Per fare un lavoro estetico completo assolutamente no! per alcuni ritocchi in zone non esposte particolarmente direi che è accettabile l'utilizzo del plastidip.

 

Aggiornamento 18/3/2018:

In vista della vendita del Tènèrè, ho previsto tutta una serie di lavori di ripristino dell'originalità della moto, tra cui anche la rimozione del plastidip deteriorato. A quasi un anno e mezzo di esposizione a qualsiasi intemperie, sole a picco e fango, il materiale si è dimostrato estremamente stabile nella sua consistenza e plasticità, in un attimo l'ho potuto rimuovere senza alcun problema. Devo sottolineare però che questa parte della moto l'avevo colorata assicurandomi un consistente strato di colore con almeno 6 passate. Questo ha permesso di creare un certo spessore della pellicola del plastidip, che ha facilitato la rimozione.

   

   

Commenti  

# Andrea 2020-10-11 14:58
Hai usato il trasparente sopra la mappatura?
# paolo.f 2020-10-12 07:14
ciao,
avevo provato il trasparente ma sugli adesivi non aderiva bene ed era troppo fragile, si spellava solo a guardarlo, quindi alla fine non l'ho più passato.

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