Il Beta Alp 4.0 non è una moto che ha la sella molto alta da terra, almeno per me che sono 1,80 e da quel che ricordo. Comunque tutto è relativo alla statura che uno ha, e alla comodità in generale che si vuole avere nel salire e scendere dalla moto. Ecco qui che qualcuno a cui non andava a genio l'altezza da terra della sella, ha deciso di trovare la soluzione modificando l'attacco dell'ammortizzatore posteriore al forcellone per abbassarla un pò. Per prima cosa è stata smontata la parte interessata alla modifica per prenderne le misure e studiarla un pò per capire come riprodurre il pezzo con le nuove misure.
La prima difficoltà è stata trovare un blocco di ferro dello spessore giusto da cui intagliare poi la sagoma del nuovo pezzo. Per risolvere la cosa sono stati uniti tra loro 4 fogli di ferro da 4 mm per raggiungere lo spessore giusto, per poi sagomarli.
Questa prima piastra è stata usata come test per vedere le conseguenze poi sull'assetto e comportamento della moto su strada. Il fatto che nella foto sembra in carbonio non vuol dire che sia fatta in carbonio... è un adesivo. Anche l'occhio vuole la sua parte :-)
In questa configurazione la moto è risultata troppo morbida sulla sospensione a prità di precarico molla rispetto all'originale. Quindi, di nuovo a lavoro per trovare una nuova geometria del pezzo per raggiungere un miglior assetto e compromesso.
In questo pezzo definitivo, non sono stati usati 4 strati di piastre di ferro da 4 mm, ma due da 8mm, uno in ferro e uno in alluminio che sono stati poi incollati tra loro come ulteriore sicurezza e rigidità del pezzo. Rispetto all'originale pesa un pò di più, una cosa decisamente trascurabile, e il comportamento della moto è più coerente con il pezzo originale ma con l'altezza da terra minore cosi come il proprietario voleva.
Come ulteriore modifica alla moto decisamente riuscita sia a livello estetico che funzionale, è stato aggiunto uno scrico finto usato come porta oggetti. Assicuro che a prima vista sembra un vero scarico, bisogna adare ad osservare da vicino i dettagli per accorgersi che si tratta di un inganno. Si apre con un tappo a vite all'estremità e si accede all'interno dove possono trovare posto tanti oggetti che fanno sempre comodo quando si va a spasso.
interessante la modifica di abbassare la moto nono tanto d'accordo sul finto silenziatore comunque uno spunto per le modifiche che intendo apportare a questa moto
Ciao, Di preciso non so dirti di quanto si sia abbassata, anche perchè la cosa è molto soggettiva. Quello che per te è pochissimo magari per un altro è il giusto. Purtroppo la moto non è la mia e non posso misurati l'altezza da terra, ipotizzo però che se il foro è stato spostato di 1 cm, l'abbassamento che mi aspetto è tra 1 e 2 cm al massimo per una questione di leveraggi che potrebbero amplificare il cm originale spostato.
In effetti si è abbassata di uno o due centimetri, speravo di più, sono piccolo 160 cm, la difficoltà è salirci, quando sono salito non ci sono problemi. Grazie infinite.
Nonostante la mia "motoretta" sia una umile Beta alp 4, riesco a togliermi delle soddisfazioni senza eccessi competitivi e, dopo averla gommata nuova, mi sono regalato sta coattata. il bello è che lo smonti e lo monti su tutte le future motorette. Si tratta di un cruscotto digitale con contagiri, sensore temperatura motore/ambientale, velocità media, avviso cambio marcia e fuorigiri, avviso soglie temperature motore, ore motore acceso, km totali, parziali, orologio e tutte le menate possibili che vi vengono in mente che non le ricordo tutte... Questo è il gingillo arrivato:
Ho cominciato a smontare il serbatoio per il passggio dei cavi. Il gingillo ha una sua batteria interna ma è preferibile alimentarlo direttamente dalla batteria della moto perché in questo modo abilita tutte le funzioni e la luminosità del display va al 100%. Ho montato il sensore sulla ruota per la velocità fissato allo stelo e sostituito un dado del disco con un magnete discretamente potente (fornito nella scatola) per i rilevamneti del sensore:
Poi il sensore giri motore, che altro non è che un avvolgimento di un cavo da fare sul cavo della candela che rileva gli impulsi elettrici. Ed infine il sensore temperatura da mettere sotto la candela (in realtà il manuale diceva di togliere la rondella della candela e usare l'anello in ottone del sensore come sostituto ma non mi piaceva tanto l'accrocco)... allora ho semplicemente messo il sensore sotto la pipetta e lasciato la candela cosi come è
Questi tutti i cavi dei connettori vari sotto il gingillo:
A questo punto tutto è in funzione e ho fatto il primo test con motore acceso e numero giri motore. Una sgassata a 6000 giri e si vede in alto a sinistra sul display, il sensore della temperatura sotto la candela che indica 72 gradi.
Arrivati agli 80 gradi parte il primo led giallo di segnalazione primo allarme. Gli 80 gradi sono programmabili, era solo un test, posso mettere anche 100 gradi. C'è poi il secondo allarme, sempre programmabile alla temperatura che si vuole, che farà accendere il led a destra che è rosso:
I due led (giallo a sx e rosso a dx) funzionano anche da segnalatori, sempre programmabili, al numero di giri motore per il cambio marcia, prima giallo allarme e poi rosso fuorigiri. Sotto in alto a sinistra si vede la temperatura ambiente e contemporaneamente il led giallo dell'allarme temperatura motore.
Quando trovo un pò di tempo, è rimasto da programmare il tutto con diametro ruota, allarmi giri motore e temperatura sul campo... alla prima uscita alla solfa ci diventerò scemo... Che coattata! il bello è che me lo posso rimontare su tutte le motorette future...
Da bambinello con gli amici ho cominciato a giocherellare per campagne con le bici, a fare sgommate, poi le prime impennate, le prime sfide, chi faceva più pedalate su una ruota… poi crescendo si è passati ai cinquantini, e li pure a fare chi è più scemo su una ruota, o chi salta più alto. Poi si cresce e tutto questo spesso diventa un ricordo. Ma il pallino di giocare con le due ruote a me non è mai passato. Alla prima occasione mi sono messo alla ricerca di un enduro da andare a sfasciare! Giusto per vedere se ero ancora capace a divertirmi e a fare certi giochini acrobatici. Il problema era trovare la materia prima, il mezzo. Leggendo qua è la sentivo parlare di questo Beta ALP 4.0, buon motore di vecchio concetto, quello che non c’è non si rompe, e buoni 30 cavalli da strapazzare.
Manutenzione molto limitata, il motore non è spinto, un 350 con i suoi 3 litri di olio e intervalli di controllo ai classici 6000km. Dettaglio non da poco, dato che oggi il KTM che ho richiede tagliando completo ogni 20 ore, che sono all’incirca 1000km, e porta un solo litro di olio. Ma allora erano altri tempi e altre idee, non volevo e non potevo ricominciare da un mezzo troppo spinto come un KTM. Tutta questa descrizione è per dire che per chi si trova in una situazione simile, secondo me la ALP 4 è il miglior compromesso come scelta. Un mezzo che non soffre l’utilizzo cittadino nel caso si volesse sfruttare tutti i giorni, e allo stesso modo ti permette di spingerti di parecchio nel fuori strada e nelle rampicate. Il motore è super collaudato, sotto l’acceleratore è bello pieno, se si da tutto gas si sveglia in poco tempo e comincia a spingere con un certo vigore su tutte le marce.
In prima se lo si accompagna è capace di impennare di solo gas che è un bel sentire. Purtroppo l’impostazione del telaio poi rende l’impennata impegnativa costringendo ad andare su molto, e la zona di equilibrio è molto stretta, passare al cappottamento è un attimo, ma grazie al consistente freno motore se si ha buoni riflessi a chiudere il gas è difficile cappottare, non serve il freno dietro. Bellissimo poi con le gomme tassellate su asfalto, in prima o in seconda, spalancare il gas in curva, e sentire che il dietro va via di derapata a firmare l’asfalto! Buoni i freni, quello dietro forse anche troppo, quello davanti poteva essere più potente, ma comunque avendo gomme tassellate sotto sono più che sufficienti i tutte le situazioni. Portandola poi nel fuori strada, facilita molto la vita se non si è molto esperti, la sella bassa e la sua impostazione generale bassa e allungata la rendono poco nervosa, e facile da recuperare se si sbaglia.
In fuori strada il motore è sempre presente e mai in sofferenza di potenza o di affaticamento. Il freno motore sia su terra che su asfalto è molto molto azzeccato, in ingresso curva permette di arrivare a manetta, scalare marcia rapido a cercare la derapata di freno motore che ti porta a guidare in leggero controsterzo per tutto l’ingresso curva per poi riaprire tutto gas. Qui esce fuori anche l’altra anima da mothard del beta, visto che l’altro modello dell’alp è basato sullo stesso telaio e motore, ma usa gomme da strada. Se poi ci si trova su terra è bellissimo riprendere a derapare di gas a cercare l’uscita dalla curva. La vera anima di questa moto è quella dell’arrampicatrice, sale ovunque e il motore è sempre docile e pronto a riprendere giri in maniera tranquilla. L’unico limite alle sue rampicate è dato dalla scarsa altezza da terra.
Mentre la si usa e la si conosce ci si spinge sempre più in la nei suoi limiti, ma lei arrampica sempre e comunque se tassellata bene, ma per forza di cose quando comincia a spanciare sotto perché tocca nei passaggi più impegnativi, ci si deve limitare per non rompere qualcosa. Altro punto debole sono le sospensioni, non tanto quelle davanti quanto il mono posteriore che è veramente fiacco. Mediamente nelle rampicate si comporta bene, ma se ci si lascia andare ai salti si arriva molto presto a fondo corsa, non a caso ho rotto il telaio sottosella per ben due volte proprio perché la ruota posteriore sbatte nel passaruota sotto la sella, scaricando poi tutti i colpi sui rinforzi del telaietto posteriore. Se vedete le foto qui sotto, in questo piccolo salto le sospensioni sono quasi arrivate gia al loro massimo, andanto oltre si fanno idanni che ho descritto prima.
Ho provato ad indurire il precarico della molla al massimo possibile, ma la situazione non è mai migliorata. Ho risolto qualcosa solamente inserendo all’interno della sospensione, intorno allo stelo del pompante, una serie di anelli di gomma ad aumentare lo spessore del tampone di fondo corsa, e in questo modo, raddoppiando praticamente lo spessore totale coperto dal tampone, sono riuscito a limitare un po’ i colpi al telaietto. Le forche davanti invece sono molto generose, difficile portarle a fine corsa, e perdonano se si sbaglia manovra o atterraggio.
In sostanza il beta è stata la miglior scelta per ricominciare questo sport dopo anni di letargo su asfalto, ma se poi ci si scioglie e si cerca anche la prestazione, non è certo la ALP che potrà portarvi oltre un certo limite. Infatti alla fine ho dovuto cedere e venderla per passare al KTM che è in grado di arrivare moooooolto più in la… poi i modelli nuovi sono derivati per il 90% da questo che è del 2004, quindi la storia non cambia.
Ciao... 8 moto... una bella media direimoto stradali o enduro? Comunque confermo che se non si hanno pretese agonistiche questa moto può portarti molto lontano e avventurarsi in fuoristrada di un certo impegno.
Sostanzialmente cambia l'assetto della moto, una è dedicata più all'enduro o motoalpinismo, l'altra, l'M4, è un motard. a livello di telaio e motore sono identiche, cambiano cerchi gomme e le sospensioni. Forse la forcella è la stessa, forse.... so per certo che invece la sospensione dietro cambia in escursione e anche le biellette di fissaggio del forcellone hanno geometrie diverse. Sono due moto che fanno due mestieri diversi.
il telaio sotto la sella si è di nuovo rotto, e per di più su tutti e due i lati. mi ci sono voluti 3 giorni di lavoro, ma alla fine anche questa risolta tutta in casa. qui sotto metto un pò di foto cosi magari qualcuno può trarre spunto per eventuali problemi simili. premesso che la mia alp non è che riceve un trattamento proprio di cortesia come telaio, il motore si, ma di telaio ci vado pesante, quindi il problema è dato dai continui colpi della gomma sotto la sella nei salti eccessivi... le foto sono fatte da un cellulare, quindi non sono un gran che...
qui sotto il telaio smontato dove si vede il pezzo del supporto della marmitta che manca proprio, è rimasto attaccato alla moto.
qui sotto potete vedere il tondino da 12 della precedente riparazione che esce fuori dal pezzo rimasto attaccato alla moto. E come se non bastasse, anche l'altro lato s'è rotto.
qui il nuovo tondino infilato dentro al tubolare del telaio, e poi sagomato all'estremità per far ricombaciare le due parti del telaio per risaldarle.
qui, dopo un bel pò di madonne e fatica, le saldature che richiudoino i tubolari con l'anima piena del tondino da 12 dentro che dovrebbe garantire una migliore tenuta. dal lato della marmitta il tondino da 12 riempie tutto il tubolare da aprte a parte ricalcando la curvatura del tubo... non vi dico per piegare un tondino da 12 alla perfezione per entrare e seguire la curvatura che lavoro ho dovuto fare... mentre nell'altro lato che si è rotto solo in un punto il tondino per adesso è solo nella parte verticale e appena un accenno della curvatura.
ho fatto il post un pò di corsa e senza troppi dettagli, ma il concetto dovrebbe essere chiaro....
ho sentito qualcuno che lamentava la rottura del telaietto sotto la sella, non so se la rottura è sempre dello stesso tipo, ma ci sono capitato ache io. ho risolto secodo me nel migliore dei modi sensa spendere una lira, e come sempre alla fine con divertimento e soddisfazione. in sostanza la parte destra del telaio sotto sella, all'altezza della pedalina posteriore, s'è rotta in 3 pezzi mentre giravo. ho risolto in questo modo: il tubo è vuoto dentro, quindi ho preso un tondino da 12mm l'ho infilato dentro e con il cannello a caldo l'ho sagomato per seguire la curvatura (per forza con la fiamma perchè un tondino da 12 col cavolo lo pieghi). trovata la curvatura ho messo dentro il pezzo di tubo rimasto volante e poi riunito con il resto del telaio e saldato tutto.
clicca sull'immagine per ingrandire
direi che adesso con un anima dentro da 12 dovrebbe essere più resistente di prima. perchè s'è rotto però? oltre al fatto che potrebbe essere di scarsa qualità, secondo me una rottura in tre parti è sintomo di stress continuo e pesante... in sostanza chi ha portato alla rottura sono i fondocorsa del mono che portano a dare colpi proprio a quella struttura dal sottosella, che vedo che se continuo cosi sfondo il sottosella dove si trova la batteria. Ho indurito ancora il mono girando la ghiera portandola su di quasi un centimetro, fatto dei segni sotto il parafango per vedere se tocco ancora, e poi sono andato a fare un giretto dietro casa. qusto il risultato:
tocco ancora il fondo, quindi so che lo romperò di nuovo....!!
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Commenti
comunque uno spunto per le modifiche che intendo apportare a questa moto
Grazie
Di preciso non so dirti di quanto si sia abbassata, anche perchè la cosa è molto soggettiva. Quello che per te è pochissimo magari per un altro è il giusto. Purtroppo la moto non è la mia e non posso misurati l'altezza da terra, ipotizzo però che se il foro è stato spostato di 1 cm, l'abbassamento che mi aspetto è tra 1 e 2 cm al massimo per una questione di leveraggi che potrebbero amplificare il cm originale spostato.