Sostituire corona pignone e catena sul Tènèrè

Con una certa delusione, a soli 23.000km ho dovuto rifare tutto il trittico... speravo invece di toccare almeno i 30.000km. Nell'ultimo mese dovevo tirare la catena ogni 15 giorni, segno che non c'era più speranza. Per questo lavoro ho deciso di affidarmi ad un amico, uno che ci sa fare ed ha esperienza da vendere, considerando che dall'età di 7 anni ha cominciato a correre, è partito dal motard per poi approdare nell'enduro e gareggiare poi nei motorally, Pierpaoli. La suaofficina si trova qui (via quarto rubbie) e lo consiglio per tutto quello che riguarda la preparazione delle moto di qualsiasi stazza per l'off (e non solo...). Ho deciso di affidarmi a lui perchè ritengo che il trittico sia una parte da non sottovalutare quando la si lavora, se non è fatta a regola e cede per qulsiasi motivo in qualsiasi posto ci si trova, sò veri paduli per il deretano... rimani li dove sei, punto! questo su asfalto, non oso immaginare i guai da risolvere che ci si potrebbe ritrovare se capitasse nel nulla delle montagne. Ho almeno un paio di amici che hanno lasciato la moto li dove si trovava per tornare poi il giorno dopo a riprenderla in qualche modo per problemi alla catena. Quindi, con umiltà ammetto che saprei come fare ma non è un lavoro su cui ho esperienza da vendere, e mi affido a Pierpaoli da cui imparo per il futuro. Nella foto qui sotto a sinistra si vede come la catena pende con un evidente pancia, solo 15 giorni prima era molto più tesa. Si smonta la copertura del pignone per scoprire il dado che blocca il pignone stesso.

   

Con l'apposito strumento si smaglia una maglia della catena per poterla poi togliere, niente di complicato, si tratta di un estrattore che preme sui perni della catena e li sfila. Nella foto in basso a sinistra si vede il perno tolto che ha evidenti segni di usura, forse si vede poco ma considerando che sulla catena ci sono circa un centinaio di quei perni, anche se solo si consumano di un decimo di millimetro, questo va moltiplicato per tutti i perni e ci si ritrova cosi con un allungamento della catena non trascurabile.

   

Purtroppo abbiamo trovato poi che i parastrappi erano consumati un bel pò. L'allungamento della catena, e il gioco preso dal parastrappi, aumentano cosiderevolmente l'effetto on off del motore che gia di suo ce l'ha di carattere questa moto.

   

   

A questo punto si rimonta anche il pignone, e si è pronti ad infilare la catena per poi chiuderla con l'inserimento di una maglia aperta che sarà sigillata con lo stesso strumento usato per aprire la vecchia catena.

   

   

   

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La differenza nell'utilizzo della moto con la nuova trasmissione è abbissale, pare di essere alla guida di un cardano. Prima la risposta all'acceleratore, tra il gioco del parastrappi e la lentezza cronica della catena, era ritardata accentuando l'effetto on/off, perdendo in precisione di guida e sensibilita nella manovre soprattutto a bassa velocità, adesso con tutte le parti nuove è molto più comunicativa la moto. 

 

Aggiornamento Luglio 2016:

La catena sostituita descritta nell'articolo, che risale ad aprile 2013, è riuscita a reggere fino a luglio 2016 per un totale di circa 43.000km, ed era in condizioni pietose. Molte maglie si incastravano tra loro, ogni 2000km dovevo tirarla di nuovo e si sentivano continuamente scrocchi arrivare dalla trasmissione. Sono diventato matto a capire cosa potesse generare scrocchi un pò casuali in marcia, non pensavo che la catena potesse emettere rumorosità cosi forti da sentirsi con il motore acceso, ma alla fine mi sono dovuto ricredere e convincere a cambiare la catena, e tutti i rumori strani sono spariti. Qui sotto le foto la dicono lunga sulla fatica che ha sopportato con un allungamento di circa 5/7cm.

      

Commenti  

# Pier Paolo 2015-01-08 10:02
Complimenti per l'articolo, molto completo e ben fatto, immagini che rendono perfettamente l'idea. Una risorsa fondamentale nel web!!! Ti seguo con molto interesse.Avrei qualche domanda da farti 1) il trittico che hai fatto mettere è originale yamaha? 2) volendo dare maggior ripresa alla moto, dovrei mettere un pignone con un dentino in meno?E Se agissi invece sulla corona cosa cambierebbe. Inoltre qual è secondo te un trittico di buona marca? Grazie mille
 
-1# paolo.f 2015-01-08 10:03
Ciao! grazie per i complimenti e per apprezzare il sito che con molta fatica e poco tempo cerco di mantenere...:-)
Il trittico è did 520V o VX non ricordo adesso di preciso, ricordo però che l'indice di rottura per questa catena è più alto dell'originale. Sparando un pò di numeri a memoria, mi sembra di ricordare che la catena originale ha un indice di rottura tipo a 38, mentre questa did a 42. C'è un modello ancora più resistente con indice a 46 mi pare... i valori che ti sto dando sono puramente indicativi e a memoria, potrebbero essere sbagliati ma ti do per certo che l'indice di rottura è maggiore dell'originale. A fine articolo ho aggiunto un paio di foto della catena.
Per dare più ripresa alla moto puoi intervenire sulla trasmissione basandoti sul concetto fondamentale che se agisci sulla corona, la leva di trazione deve aumentare, mentre se agisci sul pignone deve diminuire. Quindi, o un dente in meno sul pignone, o due denti in più sulla corona e il risultato finale sarà più o meno lo stesso, cioè un aumento del numero dei giri del motore (quindi cavalli sviluppati) per spingere in avanti la moto, cioè un motore più vivace. Perderai però in velocità di punta perchè per tutte le marce il motore lavorerà ad un numero di giri maggiore.
Questo ti porterà ad avere anche un contakm ancora più sballato di quello che gia è perchè la velocità mi pare che sia rilevata sul cambio e non alla ruota.
 
# Cristiano 2015-01-08 10:03
CIAO BEL ARTICOLO ! io sono alle prese con la mia mt 03 come si smonta il pignone? ho la pistola.. anti orario giusto ? si mette la prima o la folle? la moto deve star sul cavalletto o no ? va fatto prima o dopo aver levato la ruota dietro? faccio tutte queste domande perchè ho levato tutto ruota corona e catena ma sto benedetto pignone non si leva.. gira con la trasmissione.. ( ovviamente ho alzato le 2 linguette a lato del bullone..)
Grazie per ogni dritta!
 
# paolo.f 2015-01-08 10:04
Ciao, scusa il ritardo per risponderti.... con le vacanze di messo poi.... forse hai gia risolto. Comunque, a parer mio non è una buona cosa usare la pistola sul pignone con marcia inserita... è più logico allentare il dado del pignone quando tutto è montato, cambio in folle e freno dietro bloccato. In questo modo puoi agire con la pistola come e quanto vuoi, e non solleciti il cambio. Il freno dietro ti tiene la ruote ferma, che con la corona, tramite la catena, tiene fermo il pignone in posizione.
Al massimo solleciti la catena che tanto stai per cambiare, ma il resto del motore è tutto libero da vibrazioni o colpi anomali.

Manopole riscaldate Oxford sul Ténéré

Era da tempo che pensavo di montare le manopole riscaldate ma ho sempre rimandato al solo pensiero della mole di lavoro da fare per montarle. Corrotto da un mio amico, ho deciso di provare con le manopole Oxford. Un ottimo prodotto con un regolatore su 4 posizioni diverse con segnalazione di led a diversi colori per le diverse temperature, o situazioni rilevate. Durante il montaggio sul VStrom del mio amico, ci siamo accorti che la sua batteria non era in forma con voltaggio che non arrivava a 12V. Dopo qualche prova di accensione e riscaldamento, la centralina delle manopole ha rilevato l’anomalia e, ad ogni tentativo di riavviarle, il primo led blu che indica un carico del 30% di calore, si è messo a lampeggiare indicando una condizione anomala e di protezione per la batteria impedendo il riscaldamento. Molto molto positivo come inizio.

   

Il lavoro comincia con lo stress di sfilare le vecchie manopole, che se si è fortunati in 5 minuti si fa ma se le manopole sono cementate con il manubrio, c’è da perderci un bel po’ di tempo, e salute mentale…. Comunque, aiutato con il trucco dell’aria compressa sparata tra manopola e manubrio, e circa venti minuti di lotta per l’acceleratore, e un paio di minuti per l’altra, alla fine sono riuscito a togliere le vecchie.

   

Infilare le nuove manopole è relativamente facile, un po’ più complicato trovare il giusto compromesso per la posizione corretta tra il passaggio del cavo, e tutti i relativi ingombri degli interruttori, leve freno o frizione, e sopratutto movimento dell’acceleratore che richiede che il cavo scorra liberamente senza incastrarsi. E' stato necessario poirifilare la gomma all'estremità del manubrio per rientrare nelle giuste misure.

   

   

La centralina delle manopole è in grado di rilevare se la tensione della batteria è troppo bassa, e interviene spegnendo il riscaldamento in caso di necessità o dimenticanza. Posso confermarlo perché, come detto precedentemente, è capitato di vederlo in diretta con la batteria del Vstrom a circa 11V. E’ preferibile però mettere questo accessorio sotto chiave per essere sicuri di non dimenticare accese le manopole, infatti non è difficile trovare nei vari forum chi si è ritrovato a piedi con la batteria non a terra ma non in grado di far ripartire la moto. In questo il Ténéré facilita la vita dato che nel cruscotto c’è la predisposizione per i 12V sotto chiave. Per una mia fissazione, evito di tagliare cavi o modificare l’originalità sia della moto, sia degli accessori che monto. Quindi ho preparato un pezzo di cavo da usare tra la predisposizione 12V della moto, e i cavi delle manopole.

   

Preparato questo cavo, ho prelevato l’alimentazione dalla predisposizione della moto e testato che il tutto funzionasse senza problemi.

   

Fatto questo, tutto il resto del lavoro è quello di sistemazione del cablaggio che non è cosi immediato da realizzare. C’è un bel malloppo di cavi da sistemare ed assicurarsi che non interferisca con il movimento del manubrio. Almeno un oretta di tempo e prove su prove per trovare il miglior compromesso.

   

   

   

Un mio amico, con una pazienza infinita, è riuscito a sistemare decisamente meglio di me tutto il cablaggio e la centralina. E' riuscito ad infilare il tutto dentro il fianchetto destro del cupolino.... ha solamnet dovuto allargare di qualche millimetro il foro quadrato nella parte bassa per permettere il passaggio di tutti i cavi. Pesno che farò anche io la stessa cosa più in la. Qui sotto un paio delle sue foto.

   

Le ho provate per un paio di giorni, e come immaginavo, la mano non è che si riscalda completamente, anzi, le due dita che rimangono fisse su frizione e freno rimangono sempre al freddo, ed anche la punta del pollice rimane esposta. Il resto della mano invece accumula calore in abbondanza. Accese al 100% della potenza, il tempo di fare un chilometro di strada è sufficiente gia a setire il calore che si spande sotto la mano. Nel giro di 5/8 minuti le manopole arrivano alla soglia dello scottare. Anche se in realtà la mano non si scalda per intero, la reale differenza si sente quando si arriva a destinazione e si tolgono i guanti, in poco tempo tutta la mano è a temperatura giusta che non sembra di essere stati al gelo sulla moto. Normalmente senza manopole riscaldate, la mano si infreddolisce fin nelle ossa, e per riprendere calore una volta tolti i guanti, ci vuole un pò di tempo e sofferenza. Direi che unite a dei paramani, garantiscono una bella differenza tra averle e non averle, anche se parte della mano rimane comunque esposta al freddo.

 

Aggiornamento 18/9/2013:

Purtroppo le manopole gia danno segni di malfunzionamenti... anzi, diciamo che sono completamente KO! la regolazione del calore non va più oltre la prima posizione, e in quella posizione scalda solo la manopola sinistra. Una rapida e semplice verifica dimostra che la resistenza interna della manopola destra è interrotta, dalle foto qui sotto si può vedere che la misurazione al tester da valori differenti per le due manopole, 0,006 per quella funzionante, e 0 per l'altra interrotta.

   

Al momento sono in trattativa con il venditore per avvalermi della garanzia.... ma non è che si mettono bene le cose.... vedremo in futuro e non mancheranno nomi e cognomi, e sopratutto, se necessario, un copia incolla delle mail senza tagliare o modificare una sola parola....

 

Aggiornamento 7/11/2013:

Finalmente l'odissea della manopole è finita... ma non senza soffrire un pò. C'è voluta la pazienza di un mese e mezzo circa per arrivare ad una conclusione positiva. In un primo momento l'importatore Bergamaschi si un pò interessato al problema, non più di tanto però, ha semplicemente girato la questione al mio rivenditore Macchiamoto, che poi avrebbe a sua volta dovuto gestire la cosa. Adesso io non posso sapere i dettagli di quello che è successo, di fatto io ho spedito le manopole al mio rivenditore, che a sua volta è rimasto in attesa di risposta dall'importatore che avrebbe dovuto applicare realmente la garanzia del prodotto. Dopo più di un mese senza alcuna notizia, ho sollecitato la questione al mio rivenditore. Anche lui non aveva ancora ricevuto notizie in merito. Dopo uuno scambio di opinioni via mail, devo dire che il comportamento del mio rivenditore è stato molto lodevole! si è fatto carico in prima persona della questione, e il giorno dopo, alle 11 di mattina, un corriere mi ha consegnato un nuovo kit di manopole oxford.... che dire se non che sono pienamente soddisfatto! monterò anche questo set di manopole e voglio vedere se campa almeno un paio d'anni senza problemi...

 

Aggiornamento 7/12/2013:

Nel montare questo nuovo set di manopole, questa volta ho deciso di non rifilare la manopola sinistra. Questo perchè aiuta a serrare la manopola e ad evitare che giri sul manubrio, senza dover usare colla o altre invenzioni per tenerla fissa in posizione. Dalla foto qui sotto a sinistra si vede il rigonfiamento proprio perchè viene pressata verso l'interno dal paramani.

 

 

Aggiornamento 26/10/2017:

Dopo 4 anni di onorato funzionamento, c'è stato un piccolo imprevisto e sono rimasto con le mani al freddo. A questo link il dettaglio del problema e la soluzione.

Sostituzione pasticche freno posteriori sul Ténéré

A 20.000 Km è ora di sostituire le pasticche del freno posteriore, lavoro estremamente semplice. E' la prima volta che vedo il perno che fissa le pasticche nella pinza bloccato da una sola molletta, in tutte le altre occasioni che mi è capitato di lavorare, il perno era counque filettato per un paio di mm da avvitare. Ho tolto la molletta, indicata dalla freccia rossa nella foto qui sotto a sinistra, e per estrarre il perno, ho usato un giravite spingendolo con un paio di colpetti decisi.

   

Tolto il perno, è necessario creare lo spazio per le nuove pasticche facendo arretrare il pistoncino della pinza. Ho usato un giravite come leva tra disco e pasticche liberandole definitivamente dalla loro sede per estrarle senza fatica.

   

Ho infilato le nuove pasticche, assicurandomi che dalla parte opposta al perno, queste si posizionassero in maniera corretta dove indicato dalla freccia rossa nella foto qui sotto a destra.

   

Si riposiziona il perno, e si conclude il tutto infilando la molletta di sicurezza che blocca il perno in posizione.

   

Antifurto sul Ténéré XT 66' Z

Anche se un antifurto non garantisce gran che contro i furti mirati di chi può averci preso di mira, e studiati nelle abitudini, di sicuro è comodo per le brevi soste, o in tutte le occasioni dove si riesce ad avere a portata d'orecchio la moto. Ho montato quindi questo accessorio utilizzando il cablaggio dedicato. Metto solamente le foto principali del lavoro, giusto per far capire che è una cosa che può essere fatta da chiunque senza troppa paura e problemi risparmiando non pochi euro. Yamaha mi aveva chiesto circa 250 euro tra antifurto e montaggio, fatto in casa con 120 euro e un paio d'ore si risolve la questione. Prima di tutto ho individuato i cavi predisposti al collegamento che si trovano sotto la sella, sono nascosti in fondo e non facilmente raggiungibili (come è giusto che sia), e per tirarli fuori si deve sganciare un bel pò di cavi, relè e sensori.

   

Un connettore è per il conrtollo delle segnalazioni delle frecce, e per l'alimentazione sotto chiave, l'altro per il positivo fisso anche a quadro spento. Nella foto in alto a destra si vede il cablaggio dedicato con i connettori pronti all'uso che permettono un lavoro pulito, senza accrocchi con possibili falsi contatti. Sopratutto mette al riparo da errori disastrosi nei collegamenti. Il cavo del positivo fisso sulla moto, ha un tappo che va rimosso per essere utilizzato (foto qui sotto), cosa che a prima vista non avevo capito pensando che il cablaggio fosse sbagliato.

   

Fatte queste due principali connssioni, va individuato il cavo del sensore del cavalletto. Lo si trova facilmente perchè ha due connettori blu sotto una cuffia protettiva. Questo cavo va scollegato e inserito nella predisposizione del cablaggio dedicato, che permette all'antifurto di controllare anche la posizione del cavalletto. La cuffia, che protegge e nasconde il cavo, si trova sulla destra della moto, subito dietro il serbatoio dell'olio del freno dietro. Nelle foto qui sotto il dettaglio della connessione da fare.

   

A questo punto ho collegato l'antifurto e testato tutte le funzionalità. Le foto e i dettagli del lavoro finiscono qui, queste sono informazioni abbastanza banali e ovvie, quelle meno ovvie riguardano la parte artigianale del lavoro, cioè posizionamento nascosto dell'antifurto, marca dell'antifurto, sistemazione del cablaggio e come i connettori sono nascosti... quello che volevo dimostrare è solamente che con il materiale giusto e predisposto, tutti possono fare in casa tranquillamente il lavoro.

 

Aggiornamento 21/2/2013:

Dopo circa un paio di mesi che uso questo antifurto, non è che sia completamente soddisfatto... ho notato un paio di problemi. Il primo fondamentale è che il manuale è scritto veramente con i piedi, ci sono palesemente degli errori che ti portano fuori strada. Omettere una singola parola nel concetto spiegato, ne stravolge il significato. Descrivere come entrare in programmazione dell'antifurto dicendo per esempio "girare la chiave due volte per comporre il numero due e attendere la segnalazione del led" è molto diverso da quello che realmente si deve fare, cioè "girare la chiave due volte mentre il led è acceso...." Vabè... dopo una settimana di tentativi a tempo perso ho capito come entrare in programmazione. Da qui volevo attivare la funzione della segnalazione della freccia inserita dopo un tot di tempo. Una serie fantozziana di combinazioni di movimenti con la chiave e i tasti del telecomando, per arrivare nel'ultima fase della programmazione che attiva la funzione. Il manuale dice chiaramente che al terzo bip dell'antifurto c'è la funzione voluta, e che rilasciando i tasti al terzo bip, questa si attiva.... manco per il cavolo!! Qui sotto la tabella presa dal manuale, sarò io che ho perso la ragione ma li c'è scritto "3 BEEPS". Peccato che la funzione invece si attivi al secondo bip, dove invece indica le 4 frecce.

beepantifurto

L'altro problema più fastidioso, è il telecomando. Inserisco l'antifurto la sera, e la mattina per toglierlo è una guerra... rimango 30 secondi con il tasto premuto ma l'antifurto non si sveglia. Riprovo un pò di volte, e di colpo si sveglia e capisce che deve fare. Nei casi peggiori devo dare un colpo alla moto per far suonare l'antifurto che subito torna a sentire il telecomando. Sembra che vada in un profondo sonno per non consumare batteria. Qualche volta è difficoltoso anche inserire l'antifurto.

Comunque, riesco a trovare del tempo per scrivere un mail al produttore, un simpatico scambio di mail che riporto qui sotto, che mi ha aiutato a interpretare sto benedetto manuale per risolvere la segnalazione delle frecce, e su come risolvere con i telecomandi:

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prima mail al produttore:

Buongiorno,

da un paio di mesi ho montato un antifurto patrol line 447 su un Tènèrè con cablaggio dedicato, al link qui sotto il rivenditore:

http://www.motorstock.it/moto-cat-97-id-PAHPS447-scooter-CENTRALINA_ANTIFURTO_PATROLLINE_4472_TELECOMANDI.htm

Ho notato però alcune anomalie. Seguendo le procedure descritte sul manuale per l’attivazione della segnalazione della freccia inserita dopo un tot di lampeggi, questa risulta impossibile da modificare. Si riesce ad arrivare all’ultimo passo di configurazione ma poi non c’è verso che l’antifurto accetti la modifica (quindi attivazione) della segnalazione.

Il problema più grave è invece che l’antifurto risulta sordo al telecomando. Lasciato inserito la sera, spesso la mattina dopo non c’è verso di togliere l’antifurto se non con una insistenza di 15/30 secondi continui di impulsi dal telecomando. Qualche volta  sono costretto a far suonare l’antifurto per svegliarlo, e solo allora comincia a riprendere tutte le due funzioni. In sostanza in maniera un po’ casuale si addormenta e non risponde al telecomando.

Potete indicarmi come risolvere la situazione?

Grazie

Paolo

Risposta:

Buongiorno, innanzitutto mi sa dire il preciso modello dell’allarme: HPS 447A o HPS 447N? Qual è la procedura che segue per attivare la segnalazione di freccia inserita?

Per quanto riguarda l’anomali del disinserimento, è probabilmente dovuta alla batteria difettosa del radiocomando? Questa condizione è stato riscontrata con entrambi i trasmettitori?

In attesa di un suo riscontro.

Saluti e buona giornata

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Seconda mail al produttore:

 Il modello è il 447N. la procedura che seguo è questa qui sotto (è in inglese presa da internet, ma ho a casa il manuale in italiano e descrive gli stessi passaggi):

beepantifurto2

Quando arrivo al terzo punto, l’antifurto sente i tasti premuti contemporaneamente e arrivo alla segnalazione dei tre beep (in rapida sequenza) che riguarda l’attivazione della segnalazione frecce:

beepantifurto

Ma a questo punto non succede niente. Il led rimane sempre spento.

Per il telecomando, la situazione è uguale per tutti e due i telecomandi. Ho comprato una batteria nuova perché quella in dotazione è arrivata scarica.

Grazie

Risposta:

Per quanto riguarda la funzione di questa funzione, penso di aver capito quale è il problema:

i tasti devono essere rilasciati quando raggiungi il terzo bip, se li mantieni premuti oltre al terzo bip, la programmazione della funzione non viene attivata!

Saluti e buona serata

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Terza mail al produttore:

ok… quindi appena sento il terzo bip devo rilasciare… è quello che ho gia fatto (rilascio appena sento il terzo bip). Proverò allora subito dopo il secondo bip.

Per il problema che non risponde al telecomando quale è la soluzione?

Risposta:

È probabilmente dovuta alla batteria difettosa del radiocomando? Questa condizione è stato riscontrata con entrambi i trasmettitori?

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Quarta mail al produttore:

risolto il problema della segnalazione delle frecce, mi scusi se mi permetto, ma avete un manuale di istruzioni scritto con i piedi... (ci sono anche altri errori)  rilasciando i tasti subito dopo il secondo bip, si è attivata la funzione, il manuale dice al terzo bip. 

attendo istruzioni per i telecomandi. 

grazie

Paolo

Risposta:

Buongiorno,

la ringrazio del complimento, troppo gentile.

Se il problema dei radiocomandi non è imputabile alla batteria scarica o vecchia, in quanto già sostituita con una nuova, è molto probabile che sia un difetto Hardware dell’antifurto stesso. In questo caso deve rivolgersi al proprio rivenditore, per la sostituzione o la riparazione del pezzo.

Cordiali saluti

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Diciamo che il produttore è presente e risponde alle richieste, per adesso non ho tempo per smontare di nuovo l'antifurto, parlare con il rivenditore e tutta la trafila che ne segue. Oltre al fatto che bisogna vedere se il mio rivenditore farà fare bella figura a patrol risolvendo la cosa nel giro di qualche giorno. Avrei preferito che il produttore in prima persona gestisse la cosa, magari interfacciandosi con il rivenditore... ma non voglio dare giudizi avventati, per adesso posso testimoniare che il produttore ha risposto e quanto meno aiutato a capire come configurare l'antifurto. Adesso sta a me continuare la trafila per capire se è necessaria una sostituzione o riparazione.

Paramotore GIVI sul Ténéré

La prima volta che vidi sul sito GIVI le foto del paramotore per il Ténéré, pensai che era terribile da vedere, e soprattutto costruttivamente poco efficace, non si capisce bene come è attaccato alla moto e peggio ancora, l'attacco posteriore non si vede proprio. La foto decisamente non aiuta a capire come è fatto. Cercando e ricercando in rete qualche altro prodotto con costi accettabili, mi sono poi imbattuto in altre foto di vari utenti che montavano questo GIVI, e ho capito che poteva essere interessante. A costi contenuti si protegge l’intera fiancata e non solo la parte bassao alta come ho potuto vedere in altri prodotti, che per la verità non sono neanche troppo protettivi in alto.

   

La cosa che mi ha convinto definitivamente all’acquisto, è l’aver vissuto e visto in diretta come i GS1200 siano protettivi quando cadono a terra con i cilindri sporgenti, una cosa che, tra i tanti difetti che vedo nei BMW, quella dei cilindri sporgenti invece la invidio veramente in caso di caduta. Questo GIVI è l’unico paramotore che arriva fin sotto al cupolino, e che all’altezza del ginocchio crea una sporgenza considerevole che funge un po’ come per i cilindri sporgenti sul GS1200, più avanti ci sono delle foto che documentano la cosa. Purtroppo ho dovuto attendere 2 mesi precisi per poter avere quello che avevo ordinato via web. Forse, e ripeto forse, GIVI per farsi perdonare ha inserito nel pacco un piccolo accessorio in più non richiesto, una sorta di plastica da fissare al tubolare che funge un po’ da tampone per evitare che si graffi facilmente il tubolare stesso. Che io sappia non è previsto compreso nel paramotore, mi piace pensare che sia stato un gentile omaggio da parte di GIVI (foto in basso a destra), cosciente del fatto che ci ha messo 2 mesi per consegnare il prodotto. Il paramotore è composto da 4 parti (foto in basso a sinistra) che si vanno a fissare su tre punti per lato sul telaio, cosi da dissipare su tre direttrici diverse eventuali colpi laterali.

   

Si dovranno sostituire alcune viti e bulloni che devono essere più lunghi per compensare l’aumento di spessore degli attacchi del paramotore al telaio. Si tratta delle viti passanti che fissano il motore al telaio in basso, e quelle che fissano il cupolino subito dietro il faro.

   

   

   

Apparentemente è facile da montare il tutto ma è un gioco ad incastro che non è detto che funzioni a dovere. Infatti il lato destro è stato facile da fissare, mentre quello sinistro è stato molto più problematico. Come si vede dalle foto qui sotto a destra, l’attacco al telaio nella parte posteriore è completamente fuori asse da una parte, mentre l'altro attacco è in posizione corretta. Questo problema se lo si sistema da una parte, si sposta su qualche altro attacco dato che il tutto è una sorta di domino da far coincidere.

   

Dopo qualche maledizione, dopo essere stato costretto a modificare la posizione della centralina del faro, alla fine riesco a montare il tutto, e con soddisfazione vedo che quello che ho ottenuto è proprio quello che cercavo. La sporgenza che volevo ottenere all’altezza del ginocchio (a mò di cilindri sporgenti dei GS1200) c’è ed è molto più accentuata di quello che pensavo. Dalle foto qui sotto si vede che praticamente le mie ginocchia sono completamente coperte e protette dallo spessore del paramotore che è molto distaccato dalla moto.

   

   

Spinto dalla curiosità ho fatto anche la prova del fuoco, ho messo a terra la moto per vedere che posizione assume messa su un fianco. Anche qui trovo quello che volevo ottenere, addirittura il manubrio non tocca terra, e c’è tutto lo spazio per non rimanere incastrati sotto la moto, cosa che mi è gia successa e per fortuna non ero da solo cosi sono stato tirato fuori da li sotto.

   

   

Decisamente soddisfatto del risultato e della spesa tutto sommato molto contenuta rispetto ad altri prodotti meno protettivi. Dimenticavo un ultimo dettaglio importante, si aggiungono alla moto 6kg distribuiti però in maniera ampia, e non mi pare di percepirli in movimento.

   

 

Aggiornamento 18/1/2013:

Primo salvataggio della moto da parte del givi avvenuto con successo... praticamente in partenza dal mio box di casa ho sbattuto a terra la moto. Immaginate la moto ferma sul cavalletto laterale, su terreno fatto di cemento liscio, dategli un calcio sulla sinistra per buttarla a terra dal lato opposto brutalmente e senza pietà... questo è quello che è capitato. Per quanto possa essere pensata per sopportare le cadute, il Tènèrè avrebbe sicuramente spaccato le plastiche della fiancata destra e messo a rischio manubrio e leva freno su un terreno cosi duro.

Invece si è sentito solamente il botto del ferro con il cemento durissimo, e niente più. Il manubrio non ha nemmeno toccato terra, tutto perfetto come da prove fatte. Ho rialzato la moto e con il sorriso me ne sono andato a lavoro....