Tiger 800 XC in prova

Tempo fa, quando avevo oramai deciso di pensionare il Tènèrè, tra le varie scelte per sostituirla, c'era anche questa tiger 800, molto interessante e ben accessoriata da subito. Il problema fu che con troppa facilità si trovava in giro per internet una vagonata di lamentele su problemi vari e ricorrenti. La cosa ha avuto il suo peso, quindi misi da parte questa moto e guardai oltre. Oggi con piacere sono andato a provare su strada il nuovo modello, che migliora in tanti aspetti e dovrebbe aver raggiunto una certa affidabilità. L'elettronica ancor più di prima la fa da padrona, bellissimo scoprire che ha addirittura un menù dedicato al solo rodaggio. Devo dire però che ho sempre più vivo in me il concetto di "quello che non c'è non si rompe" in un ottica da enduro, diciamo che si aggiungono solo complicazioni e punti di debolezza nell'affidabilità con tutti questi sensori e ammennicoli vari. Ho potuto vedere un KTM 1090 poggiato a terra, tirato su e sul cruscotto scrive errore generale.... ?!?! che vuol dire tutto e niente, non si capisce se si può continuare l'off o meglio rientrare su asfalto. Bellissima e affascinante tutta questa elettronica, però... ha il suo prezzo e le sue insidie.

        

Comunque sia, prima di partire per il giro mi diverto un pò a girare per le varie configurazioni selezionabili dal cruscotto, c'è da perdersi, e lo sanno bene visto che hanno previsto la classica voce di reset totale ai valori di fabbrica. Nel video più sotto si vede solo una parte di tutte le possibili configurazioni, si va dalle cose serie tipo abs e controllo trazione, alle più frivole come diverse grafiche del cruscotto. Sono stati previsti due temi che al loro interno hanno 3 diverse grafiche. Il tema 1 si mantiene un pò sul classico, le informazioni dove servono e ben visibili diciamo, il tema 2 è a base coatta (come si dice a Roma), molto vistosi e con effetti assolutamente inutili ma scenografici. Il tutto, per essere ben distratti durante la guida, è possiblile modificarlo anche in movimento tramite un joystick, che oltre tutto, non è nenache cosi comodo da manovrare con guanti invernali, un pò distante forse dalla manopola.

        

Mentre smanettavo tra tutti i menù, mi rendo conto dei fastidiosi riflessi che genera li cruscotto, a complicare la cosa è un basso contrasto e luminosità, un serio problema. Dalle foto qui sopra si vede che sia la luminostoà che il contrasto sono al massimo ma ho comunque difficoltà a leggere le varie grafiche. Devo però anche chiarire subito che poi in movimento, in giro nel traffico è perfettamente leggibile, forse quando è in marcia mette realmente al massimo la luminosità. Geniale la possibilità di cambire l'inclinazione del cruscotto, nel video si vede chiaramente che ad un certo punto lo sposto per eliminare i riflessi. Ci sono le classiche mappature per strada, pioggia, sport, enduro ed enduro pro. In enduro pro, viene disattivato tutto, si è liberi di suicidarsi a piacimento :-) per il resto c'è da fare i conti con quello che pensa di fare la moto con interventi di aiuto alla guida progressivamente più invadenti. Va sottolineato che, a differenza di altri costruttori, quando si cambiano le mappature tipo da pioggia a sport, non è che vengono tagliati cavalli al motore, lui ha sempre i suoi 95 cavalli a regime disponibili, la differenza sta in come questi vengono messi a terra. In sport magari i cavalli vengono liberati appena possibile, da subito, mentre in rain, vengono rilasciati più in alto, in basso la potenza arriva più soft per poi liberarsi solo in alto ma i cavalli sono sempre gli stessi sia con una che con l'altra mappatura.

        

A vederla da ferma è ben fatta, le protezioni che servono li dove servono veramente, i carter motore sono ben protetti ma con lo stesso problema del GS 800 e di tutte le moto senza culla sotto al motore... le barre di protezioni si fissano direttamente sul motore. Se la sfiga ci mette la mira non è poi cosi remota la possibilità di rompere i carter motore, qualche GS c'ha lasciato le penne per questo motivo. Pedane per i piedi e leva freno e cambio sono ben fatte, dimensionate e consistenti come si deve, belle anche da vedere. Noto con piacere che sia la leva freno che frizione hanno la regolazione su 4 posizioni di serie, mi ha permesso di regolarmele per le mie necessità da subito. Salito in moto noto che il manubrio è montato alla scooter maniera, punta verso il basso, pensato per il turismo diciamo... mi adatto sul momento non potendolo regolare. Non comprendo come anche Triumph, cosi come BMW, montino una leva del cambio fisso senza snodo.

        

        

Stranezza del motore, non si avvia se la frizione non è tirata, anche se è in folle si comporta come se la marcia fosse inserita. Messa in moto non si percepiscono vibrazioni particolari, molto soft. Appena mi metto in movimento capisco all'istante che questa moto ha una sua personalità ben definita. Mi spiego, o almeno ci provo; a vederla in strada sembra la solita endurona pronta a viaggiare, magari un pò spigolosa di carattere dovuto al compromesso della vocazione da off road misto a stradale, e invece no! Il primo pensiero che ho avuto fin dai primi metri è: "ma che roba è questa... terribbile! ma è uno scooter... non reagisce al gas!". Questa cosa però ha il suo perchè. La moto è un pò una anomalia ma non nel senso negativo del termine, tutt'altro. Se ne va per una strada tutta sua che è parallela alle varie maxi enduro ktm, bmw o honda che sia di simile cilindrata, ha la sua visione del mondo maxi enduro che altri non hanno, o che non possono avere per un motivo principale, questa ha un cilindro in più. In basso ha una morbidezza al gas che è alla pari dello scooter honda X-ADV. Pensavo fosse la solita endurona cicciona un pò anonima. Non sapevo invece ancora quanto c'era da scoprire.

        

Penso che questa docilità vada molto a genio ai meno esperti, quelli che non amano moto che trasmettono sensazioni di insicurezza, quella sensazione che spesso capita di sentire quando  la moto ti sta scappando via da sotto, anche alle basse velocità solo perchè al gas la moto è troppo pronta, qui è tutto ovattato, almeno nella mappatura street. Vado avanti nel giro, cerco di conosce un pò la moto, pesto i freni per sentire l'abs, percepire le gomme, capire un pò i pesi. Arriva il primo spazio libero, un piccolo rettilineo e cerco di capire come la moto mi tiene sotto controllo. Vado via di gas cercando di sentire il peso della ruota davanti in impennata ma... eccola che lei si intromette. Mi concede un palmo da terra di impennata, poi interviene e mi riporta giu. Devo dire che la sensazione soft e ovattata la ritrovo anche in questo suo intervento limitativo che, per quanto fastidioso, ho apprezzato molto perchè è stato ben dosato, non si sente il minimo strattone dal motore. Senti solo che si prende una sorta di piccola pausa, ti rimette in sicurezza e poi riprende vita dolcemente a liberare i 95 cavalli. Ricordo che il V-Strom fa un taglio brutale del gas fastidioso, quasi singhiozza il motore per poi riprendere a strattoni.

Capisco che ci si puà fidare del gas e allora qualche eccesso me lo sono concesso. Nel giro ci si infila su dei bei rettilinei liberi, in uscita di curva la metto in linea per preparare l'allungo, apro il gas, prende vita il motre, il soud si fa grosso e ti sale su per la schiena fino a solleticare le orecchie, allungo la marcia... allungo la marcia.... eee... mmm..... allungo la marcia.... cazzo non finisce mai sto motore! bo! sarà stata la terza o la quarta marcia penso. Prendo di nuovo le misure, uscita curva, arriva un altro allungo, apro, è la seconda marcia, questa volta verifico, il motore allunga che non finisce mai di nuovo e becco i 130 che sono ancora in seconda!!! da 60kmh a 130kmh in 4 secondi con la stessa marcia e si arriva ai 10.000 giri, che volendo ce ne sarebbero credo altri 1000 per poi beccare il limitatore. Con tutte le maxi enduro che ho provato, ho sempre beccato il limitatore in poco tempo a forza di spingere e cercare i limiti, questa ha proporzioni che se le sognano le altre, non ci sono riuscito ad arrivare al limitatore.

Per chi vive la moto con l'ottica dell'enduro, è come se avessero preso il motore di una R1 e l'avessero infilato in una endurona... è un motore da pista, da asfalto. La moto ha strutture molto vocate all'enduro, molto più che il multistrada ducati che, con i suoi 150 cavalli, buca l'asfalto, ma dal ducati te l'aspetti la vocazione stradale, da questa, almeno per me, è stata una sorpresa un motore con un carattere simile, infilato in una struttura alla pari se non meglio del GS in ottica fuoristradistica. C'è di che divertirsi con quegli allunghi infiniti. E' parte di quel carattere che dicevo più sopra, derivato dal fatto che è un tre cilindri, unica nel suo genere e può avere estensioni e agilità motoristiche che altri non possono avere a pari cilindrata.

Le sospensioni sono di tutto rispetto, regolabili per chi sa cosa farne. Per come l'ho percepita durante la prova, è necessario dedicarci del tempo per regolarle meglio di come vengono configurate di serie, troppo facilmente si ha la sensazione di staccare la ruota posteriore da terra in frenata.

        

A questo punto mi voglio divertire per davvero. C'è da misurare i freni prima di poter spingere. Cerco di capire l'abs, lo stuzzico di nuovo sulle asperità, si fa sentire poco... approfitto di un piccolo dosso per sentire se impazzisce in uscita quando la moto allegerisce il carico sulle gomme, e... mi spiazza del tutto non l'abs ma la moto in se! l'abs non ho capito cosa abbia fatto, ma ho distintamente percepito che la gomma posteriore in frenata, in uscita dosso ha staccato da terra. Bruttissima sensazione. Forse le sospensioni da sistemare per la mia statura e peso, di fatto però l'evento ha messo un limite a tutta la prova. Da quel momento in poi la mia fiducia si è fermata. Ho provato di nuovo qualche inserimento in curva ben piazzato a cercare la derapata, e devo dire che di sostanza ne ho trovata, l'abs ti segue bene, non è invadente e lascia innescare la derapata, però la fiducia è stata persa, ho sentito altre volte l'innesco di quella fastidiosa sensazione di puntare troppo il muso sulla ruota davanti e alleggerire mostrosuamente la ruota posteriore. Non posso criticare l'impianto frenante, anzi, mi ha fatto intuire che può aiutare per fare belle manovre, ma quella strana sensazione ha minato la fiducia.

        

Sicuramente questa moto mi ha fatto divertire senza mai essere spigolosa o imprevedibile, molto sincera, e confermo poi il suo perfetto bilanciamento quando prima di riconsegnarla, provo a stere fermo sul posto in piadi sulla moto, manovra azzeccata da subito, frizione lunga e accomodante, gas mai prepotente, ti lascia fare e ti asseconda. Dote che fa sicuramente la differenza quando ci si infila in fuori strada impegnato... certo il motore si sente stretto in un off a corto da fare tutti in prima a cercare di invetarsi la strada dove non esiste. La cura nel dettaglio che hanno didcato a questa moto è notevole, scopro un dettaglio che a molti sfuggirà ma è veramente una chicca! La piastra del baule posteriore, non è fissata salda al telaio della moto, scorre su dei supporti, questo fa si che le inerzie del baule siano mitigate, se non cancellate, dalle oscillazioni che la piastra permette di non trasmettere a tutta la moto durante la guida.

        

Certo non è priva di difetti per il mio modo di vedere, tipo le pedane del passeggero fisse al telaio che potrebbero creare non pochi problemi in determinate situazioni, non posso però non promuovere la moto complessivamente, ti fa divertire e sa viaggiare senza temere ostacoli di qualsiasi tipo, però, non vedevo l'ora di risalire sulla mia GS 800 e lasciarla al concessionario, bella ma non è per me. Tornato sul GS ho sentito di aver indossato un guanto, dovoto anche al fatto che ho didicato mesi per cucirmala addosso, per il motore invece... mmm.... dopo aver sentito girare il tre cilindri, il GS sembra legato, appesantito, spigoloso e pronto come a me piace ma impastato, quall' 800 tre cilindri si fa ricordare bene su asfalto. Qui sotto un breve video del mio giro.