Rockrider 9.1

Alla fine dopo aver provato qualche mtb, ho scelto di fare una spesa media per una full che più o meno racchiudeva tutte le caratteristiche che mi interessavano. Inizialmente volevo evitare una spesa folle ma idea peggiore non poteva venirmi... Presi una Rockrider 6.3 che a prima vista sembrava potesse rappresentare un certo compromesso tra spesa moltocontenuta e 110mm di corsa sospensioni... in realtà un vero disastro! Freni a disco via cavo inconcebili, non capisco come sia possibile metterli in vendita e montarli sulla ruota anteriore, una vera oscenità! Comunque, alla fine ho preso una Rockrider 9.1 da decathlon.

I dubbi sono stati molti perché il nome Decathlon, tra gli appassionati è spesso associato a "prodotto scadente e  molto commerciale". È stata una dura lotta per non farsi trascinare da chi ti consiglia addirittura di lasciare stare le decathlon, e alla stessa cifra prendere magari una front ma di marca più specifica… una follia pura! Secondo me una front è una bici castrata per fare off-road puro. Per fortuna non ho dato retta a tutte queste voci e alla fine non mi sono pentito della scelta fatta.

Sono dell'idea che quando si legge la prova di un mezzo a 2 o 4 ruote, si deve capire chi è che la scrive, la sua esperienza e le sue necessità. Di bici non ho grande esperienza  (almeno per quanto riguarda marche, materiali e dettagli precisi su componentistica) ma so moooolto bene cosa cerco e come stare su 2 ruote (anche se motorizzate!). Premesso questo, il miglior riferimento di confronto che ho è la Giant Trance X2 (di cui ho scritto qui).

   

Il peso.

La Trance X2 arriva a 12,5Kg mentre la 9.1 arriva a 14kg. Questione di qualità dei materiali (ma ricordo che tra le due bici ci sono circa mille euro di differenza). All’atto pratico questo chilo e mezzo di differenza non è che si senta particolarmente (almeno per quanto mi riguarda). Penso che se non lo sai difficilmente ti accorgi della differenza di peso. Personalmente poi  preferisco avere un minimo di percezione in più del peso della bici quando ci si trova lanciati giù per qualche discesone di montagna… è una mia preferenza dato che sono abituato a fare enduro in moto con pesi medi intorno ai 100kg. Di contro sicuramente in salita si paga qualcosa in più, ma non saprei dire veramente dove e quando, è cosi poca la differenza che non saprei pronunciarmi per adesso.

Le sospensioni.

Quando provai la prima volta la giant, la sensazione era come quella di essere su una moto senza motore: freni potenti, sospensioni infinite, bilanciamento perfetto… e trovo che la 9.1 non fa rimpiangere questa fantastica sensazione. Bilanciamento ottimo per trovare l’equilibrio da fermi, sospensioni altrettanto profonde e lunghe, freni potenti.  La giant usa un sistema di sospensione posteriore molto evoluto, mentre la 9.1 usa il sistema chiamato N.E.U.F. che non ha un fulcro fisso su cui lavora ma un grande cuscinetto che varia la posizione del fulcro su cui il carro posteriore si fissa, e un pantografo che trasferisce poi le spinte verso la sospensione vera e propria. Il suo effetto si sente durante le pedalate. Ho fatto un test per verificare se effettivamente il N.E.U.F. fa quello che dice. Ho pompato sui pedali per affondare sulle sospensioni senza pedalare, giusto per dare la spinta verticale verso il basso per comprimere verso terra la bici, e sia avanti che dietro c’è stata la compressione quasi a fine corsa, confermato anche dal gommino di misura sul mono posteriore ritrovato quasi a fine corsa sui 110mm.

     

Successivamente ho riposizionato il gommino di verifica del mono posteriore a zero e ripetuto il test con una vigorosa pedalata che, per forza di cose, genera lo stesso una considerevole spinta verso il basso: sorprendentemente il mono posteriore ha reagito diversamente comprimendosi di soli pochi millimetri. Tutto il meccanismo riesce a dissipare diversamente le spinte provenienti dalle pedalate dalle pure spinte verticali verso il terreno. In effetti ho notato che molta energia della pedalata veniva comunque assorbita dalla sospensione anteriore, ma dato che la 9.1 ha la regolazione per irrigidire l’anteriore, ho ripetuto la pedalata con la forcella indurita. Qui sotto in foto vedete la leva di regolazione della forcella. Il risultato è stato diverso, il mono posteriore ha subito di più la spinta affondando di circa 20 o 25 millimetri ma comunque una reazione diversa dal fondo corsa di una spinta verticale dal terreno.

   

La 9.1 sulla forcella (oltre ad avere la regolazione rapida per l’irrigidimento) ha la regolazione sulla velocità di ritorno in estensione sul basso dello stelo destro. Ottima regolazione che permette di trovare l’impostazione migliore per cercare di mantenere il più possibile la ruota a contatto con il terreno sulle piccole sconnessioni prese in velocità. È possibile regolare la forcella in compressione tramite la pompa apposita per aumentare la pressione dell’aria nello stelo. Il mono posteriore invece non ha regolazioni rapide, può essere solo gonfiato a pressioni diverse sempre con la stessa pompa specifica per questo tipo di pressioni. Qui sotto la foto della pompa ad alta pressione con il manometro con i bar indicati nella scala in rosso e i kg nella scala in bianco per prendere i riferimenti.

   

Sulla regolazione di questo tipo di sospensioni ho letto vari articoli su come prendere le misure da fermo, con o senza peso sulla bici… un po’ di tutto ma il mio punto di vista è completamente diverso: ogni terreno ha la sua regolazione e non c’è una regolazione che va bene per tutto, quindi tutte queste teorie lasciano il tempo che trovano. Ho semplicemente gonfiato il mono ad occhio per il mio peso, e poi mi sono infilato giù per i tracciati rilevando più volte la misura di escursione del mono tramite l’anello di misura. Con la pompa ho poi modificato la pressione trovando il punto migliore per quel tipo di tracciato dove il mono usa tutta la sua escursione, meno qualche millimetro. Questa regolazione l’ho cercata ripetendo il tracciato più volte... imparandolo e trovando le traiettorie migliori da ripetere, dove le sospensioni per buona parte sopportano più o meno lo stesso tipo di stress. Cerco di trovare poi il punto di equilibrio dove il mono e la forcella scorrono per almeno il 90% della loro corsa, lasciando che quel 10% circa di escursione non usata sia disponibile per le eccezioni o gli imprevisti. I risultati si sentono immediatamente, si va giu tranquilli e non si sentono mai i fine corsa delle sospensioni, è un piacere perdersi dietro queste regolazioni sulle diverse condizioni.

Il cambio.

Del cambio posso solo dire che è rapido e preciso, un click sulle leve e la marcia (entro un quarto di pedalata) entra… alla pari della giant. Non ho trovato differenze abissali. Precise tutte e due.

   

I freni.

Vorrei far notare con l’aiuto delle foto qui sotto, che i freni tra giant e 9.1 sono molto diversi, il diametro dei dischi è a favore della giant, ma in realtà non posso dire di aver sentito differenza in potenza frenante tra i due impianti. Basta guardare l'attacco della pinza del freno sullo stelo della forcella per capire che la giant ha un distanziale necessario per il raggio maggiore del disco.

   

Il diametro della 9.1 è lo stesso della treck, ma sono molto diversi in risposta, sulla trek sono molto più spugnosi e diciamo con meno effetto on/off, meno potenti all' attacco della frenata. La 9.1 e la giant sono molto simili con una potenza frenante quasi da on/off. Estremamente soddisfacenti, non posso dire di aver sentito differenze in prestazioni da sottolineare, preferisco però la meccanica della 9.1 perché ha una migliore regolazione della posizione della leva del freno, lo potete vedere nella foto in basso a destra. Da sottolineare il fatto che la 9.1 raggiunge le stesse prestazioni della ginat in frenata utilizzando però dischi di diametro minore. Per il resto che dire… è tutto divertimento puro!

   

Qui sotto un video di alcuni passaggi in una discesa dai pratoni con questa bici insieme ad altri amici.