L'Eroica..... 700km di viaggio in 16 ore

Partenza all’alba…. Quando mancano pochi minuti al sorgere del sole e per strada servono ancora i fari accesi per vedere la strada. Aria fresca, quasi fredda, strade deserte e silenziose che quando lo scarico del Ténéré spara qualche fucilata con il motore ancora freddo, ho paura di disturbare troppo chi ancora dorme in casa. Mentre mi avvicino al raccordo, scendendo per le vie dei castelli, all’orizzonte il sole comincia a farsi vedere e mi accompagna all’appuntamento con i soliti due amici per una colazione rapida. Uno più insonnolito dell’altro cominciamo a organizzare il giro, sono previsti tra 600 e 700km. Si evita di fare il pieno alle moto visto il prezzo assurdo della benzina sperando di trovare qulcosa di meglio in viaggio.

   

Si va con andature tranquille e turistiche, lasciamo il raccordo e prendiamo la cassia verso nord per arrivare a Montalcino. Cercare di stare dentro il limiti di velocità ed evitare gli autovelox è uno stress alla lunga ma c’è poco da fare, queste sono le regole. Cerchiamo di trovare un benzinaio per fare il pieno con un prezzo decente ma non esiste concorrenza e per pochi centesimi decidiamo di fermarci prima di crearci problemi inutili con le riserve. Facciamo il pieno, ematematicamente dopo pochi km di strada troviamo un prezzo eccezionale per la benzina ma oramai abbiamo preso la fregatura… succede sempre cosi… Arrivati alle 9:00 a Montalcino, che segna l’inizio del giro vero e proprio dell’eroica per noi, facciamo scorte di acqua e un paio di panini e puntiamo dritti alle indicazioni dei cartelli turistici che segnano tutti i 200km del tracciato.

   

Sono 200km di fuoristrada per modo di dire, si tratta di strade bianche con accenni di qualche sasso sporgente qua e la. È intervallata da tratti in asfalto che unisce tutti questi sterrati in un unico giro. È da considerare più un giro panoramico per chi lo fa in moto, e di eroico in realtà c’è solo il fatto che per noi si è trattato a fine giornata di 700km di viaggio in 16 ore, nessuna difficoltà a livello di guida.

   

Mentre procediamo, capisco che per godere veramente il giro, si deve fare in un preciso periodo dell’anno, quando i girasoli sono in piena fioritura. Si incontrano immense distese di campi coltivati a girasole, che ad immaginarli fioriti e illuminati dalla luce diretta del sole, si fa fatica a guardarli. Paesaggi coloratissimi che ti fanno fare continuamente soste per fare foto a non finire. Noi invece, da veri fenomeni, decidiamo di fare il giro di venerdi 17 di agosto. Praticamente i campi di girasole sono una distesa arida di fiori secchi striminziti che guardano per terra… gli altri campi coltivati sono stati già arati e rivoltati al sole mostrando distese di terra arida e di un monotono color marrone… se a questo ci si mette che il sole sale sempre più in alto e si fa sempre più insistente, in alcuni passaggi c’è stato molto poco di bello da vedere e da sentire se non caldo e polvere a non finire.

   

   

Per me poi la combinazione di venerdi 17 è stata profetica. Mi sono beccato prima una vespa o ape nel casco che mi ha punto facendomi diventare il naso il doppio del normale, poi, non contento, me ne sono beccata una seconda nella maglietta in piena pancia, che ovviamente mi ha punto di nuovo facendomi sentire le fiamme sulla pelle. Per non farmi mancare niente, in manovra da fermo per invertire la rotta, ho steso la moto per terra infilando la ruota davanti nel piccolo fosso che correva lungo la stradina… Che culo!

   

Facciamo una lunga sosta sotto l’ombra di un albero su un paio di panchine per mangiare, bere e riprendere fiato. Riprendiamo il giro che comincia ad essere segnalato in maniera strana, i cartelli ad un certo punto spariscono e dalla traccia gps che ho, vedo che abbiamo perso la rotta. Continuiamo comunque e riusciamo a riprendere la traccia e a ritrovare i cartelli che ci guidano per l’ultimo tratto di eroica che va da Siena a Montalcino. È stata la parte che ho gradito di più con qualche panorama migliore e qualche tratto appena appena più guidato di un semplice rettilineo di strada bianca.

   

   

Una volta concluso il giro ci aspettava il rientro a Roma, un noiosissimo lungo viaggio su asfalto tra autovelox e limiti di velocità a non finire… solo una sosta per il pieno, e poi tutta una tirata fino a casa. Tutto sommato però anche il rientro ha avuto la sua poesia, mentre si facevano le infinite curve tra i vari paesi attraversati, il tramonto ci ha accompagnati a guidare fino a notte per giungere finalmente sul raccordo dove ho potuto godere un po’ di velocità di crociera più coinvolgente. Una giornata vissuta in moto dall’alba al tramonto… era da un po’ che non lo facevo.