KTM 690 SMC in Prova

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Un ANIMALE!!! La prima cosa che mi viene in mente pensando a questa moto… KTM 690 SMC. Grazie a Bi&Ti ho potuto provarla. È una moto che in realtà è un po’ fuori dal mio mondo: una stradale, una mangia asfalto, mentre io speravo di poter provare la versione enduro del 690 che purtroppo non era disponibile… Il motore comunque è lo stesso, quindi ho pensato che ne valesse la pena lo stesso :)

Il motore è un 650 che tira fuori 62 cavalli,  non sembrerebbero tanti, peccato che la moto fa solo 139Kg! Quasi un cavallo ogni 2Kg di moto. L’impatto visivo (snello) e il peso contenuto non fanno pensare ad una moto difficile, anzi… Però ci vuole poco per capire che le cose non stanno proprio cosi...

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 Mi metto in sella e trovo subito che la leva frizione non è regolata come dovrebbe, vado a cercare il registro della leva, e con piacere scopro che ktm non delude: lo trovo (anche sulla leva freno c’è la regolazione su 4 posizioni per sistemare la distanza della stessa dalla manopola). Ottimo inizio! Regolo le leve così come piace a me, e con estrema facilità trovo il mio setup. La frizione è idraulica e posso dire che (secondo me) questa è “LA FRIZIONE” per eccellenza! Il 990 dovrebbe montarne una simile: né dura né brusca, regolabile (in modo da poterla usare con un solo dito senza per questo schiacciarsi le dita che stringono la manopola) e nel contempo non stanca il dito che la usa, neanche dopo qualche tempo che la si smanetta di continuo. Ottimo!!! Il 990 mi stancava decisamente la muscolatura dopo un po’.

  

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Già dai primi metri che faccio mi accorgo che è una moto da misurare subito per non trovarsela per cappello, è un problema riuscire a tenere la ruota davanti a contatto con l’asfalto. In questo mi ricorda molto il 250exc che, allo stesso modo ma con minore esuberanza, tira su la ruota davanti con il solo gas. Il 250 però ha tipo 35cv, e l’esuberanza di 35cv, facilmente gestibili, il 690 ha il doppio dei cavalli e appena 30kg in più dall’ exc250 più o meno… Ne viene fuori un vero animale su due ruote!!! Sul 250 alzare la ruota davanti è facile, lo pensi e fai la coattata, il 690 fa la coattata senza che tu la pensi (!), non puoi aprire il gas senza farti il problema di valutare se ti serva o meno la ruota davanti a contatto con l’asfalto. Andando per gradi, quindi, con i primi metri di strada che faccio, il carattere della moto si manifesta chiaro, penso quindi che è il caso di saggiare anche cosa sanno fare i freni: anche qui il 690 non delude quello che già il motore preannuncia come carattere generale. È esagerata anche sui freni.

  

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Faccio la prima leggera frenata, e sento che il freni mordono subito l’asfalto. Penso: “che figata!!!” ecco perché è cosi facile con queste moto fare gli stoppie! Trovo un tratto di strada libero e riprovo i freni… non l’avessi mai fatto!! C’è mancato un pelo a ritrovarmi la moto sulla schiena e la faccia sull’asfalto! Freni grandiosi, con un solo dito ti cappotti in avanti. C’è da passarci del tempo per conoscerli a fondo (perché a giocarci troppo appena presi in mano decisamente frenano a mò di on/off). Dopo aver fatto circa un chilometro di strada ho capito che: di gas te la metti per cappello in un attimo, e con i freni ti ci strappi le mutande e te la tiri sulla schiena… complimenti al giocattolo! Con molta umiltà mi sono messo a cercare di capirla un po’ per non far danni. Prendo le misure con il gas e scopro che anche in seconda manifesta la capacità di andare su a candela in poco tempo, ma appena si riesce a fare la mano al carattere del motore, comincia la parte bella del gioco. Dopo un po’ diventa difficile pensare di lasciare la ruota davanti a terra, è troppo godurioso far sfogare quel motore e lasciarla andare su, vorresti spalancare il gas anche in uscita di curva per intraversare o impennare di traverso. Una volta presa un po’ di sicurezza nel gestire la moto, non vedevo l’ora di provare l’ingresso curva esasperato tipico del mothard, e qui scopro che la moto è estremamente facile. Diversamente dall’esuberanza del motore e del freno davanti che richiedo un minimo di comprensione, in ingresso curva il feeling con il freno dietro è immediato e in un attimo ci si ritrova in ingresso curva pelando il freno, accompagnato con una scalata di marcia che subito ci si trova di traverso a pennellare la curva accompagnati da un leggero fischio delle gomme.

  

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Mi sarebbe piaciuto provarla con il pieno di benzina, e poi con la riserva per capire se il serbatoio posizionato sotto la sella influisce in qualche maniera sulla distribuzione dei pesi da pieno e da vuoto. Non credo che questo motore monti una frizione antisaltellamento, non lo so, (Aggiornamento: mi sono informato ed ho scoperto che la smc monta la frizione antisaltellamento) ma devo dire che comunque si comporta molto bene nella classica situazione di ingresso curva in scalata con la ruota che lotta contro il motore trascinata dall’asfalto. Si sente il saltellamento che comincia ma è come fosse ovattato, forse è anche la sospensione che lavora bene e contiene un po’ la situazione, non saprei dire con precisione, ma di sicuro il saltellamento non l’ho mai sentito invadente. Una volta alla corda della curva, viene voglia di spalancare il gas ma il più delle volte non l’ho fatto… mi sono molto misurato. Il motivo per cui sul gas nelle curve sentivo la necessità di misurarmi molto è dato dal fatto che in sella a questa moto si avverte nettamente la sensazione e la necessità di attendere che le gomme arrivino in temperatura saggiandole piano piano ogni volta. Il problema poi è che magari per mandarle in temperatura a dovere si deve essere un po’ bravini e spingere forte più volte, e ammetto che non avevo proprio voglia di rischiare… e forse potrei non avere tutte le capacità su asfalto per tirare cosi forte da subito su una moto sconosciuta del genere, considerando poi che sono più per la terra che per l’asfalto.

  

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A tratti poi mi sono ritrovato nel traffico... e qui è venuto fuori un altro aspetto di questa moto che purtroppo definirei disastroso. Il motore è tanto esaltante quanto stressante se incastrato nel traffico. L’effetto on-off del motore è impossibile da contenere, c’è ed è onnipresente. L’unico modo per mitigarlo è lavorare a mezza frizione, ma è da selvaggi nei confronti della frizione. Mentre sul 990 si riusciva a mitigare l’effetto usando marce alte (il motore non gradiva troppo il trattamento) su questa non c’è verso, fa on-off e basta. Gli specchietti hanno una forma un pò strana: non è che ci sia una gran visuale. Il cruscotto poi è sempre lo stesso, indicazioni essenziali e pochi fronzoli... mi piacerebbe vedere l'indicatore di marcia inserita come sulle BMW.

  

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Bellissimo uscire dalle rotonde, aprire in prima sentire che sale su la ruota davanti, passare rapidi in seconda e sentire che di prepotenza vuole ancora staccare la ruota davanti da terra, infilare la terza e tirare ancora a puntare la prossima curva, iniziare la frenata a cercare il limite sul posteriore, scalare in seconda puntando verso la corda della curva mentre il posteriore comincia a scalpitare e ad intraversare, una volta sulla corda … si dovrebbe spalancare il gas, ma come dicevo non mi sono fidato troppo delle gomme e della moto troppo sconosciuta per trovare il feeling giusto per esagerare anche in uscita curva. Le sospensioni davanti sono regolabili dall'alto in estensione, mi aspettavo di trovare anche la regolazione dal basso per le compressione, ma non c'è... la sospensione dietro è dotata di regolazione sulla molla.

  

  

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Un paio di volte ho lisciato la marcia prendendo un folle quasi a limitatore, come se la prima e la seconda fossero troppo distanziate tra loro sulla leva, ma potrebbe solo essere dato dal fatto che non conoscevo troppo il motore. Altra nota negativa (che non condivido come scelta che ktm fa su molti suoi prodotti) é il raggio di sterzo, sul 990 è scarso, ma su questo 690 è ridicolo! È agilissima nel traffico, ma la sterzata credetemi, è ridicola… addirittura in qualche manovra di equilibrio crea difficoltà… non la capisco proprio come scelta… mah! Comunque che dire, è una vera giostra, è una moto esagerata e nata solo per fare una cosa, e farla bene, per il resto ci si adatta per come si può. Alla fine non volevo più riconsegnarla da quanto mi divertiva, posso solo immaginare che cosa si potrebbe combinare con una moto del genere se la si potesse usare tutti i giorni per conoscerla a fondo…

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