Come va il Beta ALP 4.0 ?

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Da bambinello con gli amici ho cominciato a giocherellare per campagne con le bici, a fare sgommate, poi le prime impennate, le prime sfide, chi faceva più pedalate su una ruota… poi crescendo si è passati ai cinquantini, e li pure a fare chi è più scemo su una ruota, o chi salta più alto. Poi si cresce e tutto questo spesso diventa un ricordo. Ma il pallino di giocare con le due ruote a me non è mai passato. Alla prima occasione mi sono messo alla ricerca di un enduro da andare a sfasciare! Giusto per vedere se ero ancora capace a divertirmi e a fare certi giochini acrobatici. Il problema era trovare la materia prima, il mezzo. Leggendo qua è la sentivo parlare di questo Beta ALP 4.0, buon motore di vecchio concetto, quello che non c’è non si rompe, e buoni 30 cavalli da strapazzare.

  

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 Manutenzione molto limitata, il motore non è spinto, un 350 con i suoi 3 litri di olio e intervalli di controllo ai classici 6000km. Dettaglio non da poco, dato che oggi il KTM che ho richiede tagliando completo ogni 20 ore, che sono all’incirca 1000km, e porta un solo litro di olio. Ma allora erano altri tempi e altre idee, non volevo e non potevo ricominciare da un mezzo troppo spinto come un KTM. Tutta questa descrizione è per dire che per chi si trova in una situazione simile, secondo me la ALP 4 è il miglior compromesso come scelta. Un mezzo che non soffre l’utilizzo cittadino nel caso si volesse sfruttare tutti i giorni, e allo stesso modo ti permette di spingerti di parecchio nel fuori strada e nelle rampicate. Il motore è super collaudato, sotto l’acceleratore è bello pieno, se si da tutto gas si sveglia in poco tempo e comincia a spingere con un certo vigore su tutte le marce.

  

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In prima se lo si accompagna è capace di impennare di solo gas che è un bel sentire. Purtroppo l’impostazione del telaio poi rende l’impennata impegnativa costringendo ad andare su molto, e la zona di equilibrio è molto stretta, passare al cappottamento è un attimo, ma grazie al consistente freno motore se si ha buoni riflessi a chiudere il gas è difficile cappottare, non serve il freno dietro. Bellissimo poi con le gomme tassellate su asfalto, in prima o in seconda, spalancare il gas in curva, e sentire che il dietro va via di derapata a firmare l’asfalto! Buoni i freni, quello dietro forse anche troppo, quello davanti poteva essere più potente, ma comunque avendo gomme tassellate sotto sono più che sufficienti i tutte le situazioni. Portandola poi nel fuori strada, facilita molto la vita se non si è molto esperti, la sella bassa e la sua impostazione generale bassa e allungata la rendono poco nervosa, e facile da recuperare se si sbaglia.

  

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In fuori strada il motore è sempre presente e mai in sofferenza di potenza o di affaticamento. Il freno motore sia su terra che su asfalto è molto molto azzeccato, in ingresso curva permette di arrivare a manetta, scalare marcia rapido a cercare la derapata di freno motore che ti porta a guidare in leggero controsterzo per tutto l’ingresso curva per poi riaprire tutto gas. Qui esce fuori anche  l’altra anima da mothard del beta, visto che l’altro modello dell’alp è basato sullo stesso telaio e motore, ma usa gomme da strada. Se poi ci si trova su terra è bellissimo riprendere a derapare di gas a cercare l’uscita dalla curva. La vera anima di questa moto è quella dell’arrampicatrice, sale ovunque e il motore è sempre docile e pronto a riprendere giri in maniera tranquilla. L’unico limite alle sue rampicate è dato dalla scarsa altezza da terra.

  

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Mentre la si usa e la si conosce ci si spinge sempre più in la nei suoi limiti, ma lei arrampica sempre e comunque se tassellata bene, ma per forza di cose quando comincia a spanciare sotto perché tocca nei passaggi più impegnativi, ci si deve limitare per non rompere qualcosa. Altro punto debole sono le sospensioni, non tanto quelle davanti quanto il mono posteriore che è veramente fiacco. Mediamente nelle rampicate si comporta bene, ma se ci si lascia andare ai salti si arriva molto presto a fondo corsa, non a caso ho rotto il telaio sottosella per ben due volte proprio perché la ruota posteriore sbatte nel passaruota sotto la sella, scaricando poi tutti i colpi sui rinforzi del telaietto posteriore. Se vedete le foto qui sotto, in questo piccolo salto le sospensioni sono quasi arrivate gia al loro massimo, andanto oltre si fanno idanni che ho descritto prima.

  

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Ho provato ad indurire il precarico della molla al massimo possibile, ma la situazione non è mai migliorata. Ho risolto qualcosa solamente inserendo all’interno della sospensione, intorno allo stelo del pompante, una serie di anelli di gomma ad aumentare lo spessore del tampone di  fondo corsa, e in questo modo, raddoppiando praticamente lo spessore totale coperto dal tampone, sono riuscito a limitare un po’ i colpi al telaietto. Le forche davanti invece sono molto generose, difficile portarle a fine corsa, e perdonano se si sbaglia manovra o atterraggio.

 

In sostanza il beta è stata la miglior scelta per ricominciare questo sport dopo anni di letargo su asfalto, ma se poi ci si scioglie e si cerca anche la prestazione, non è certo la ALP che potrà portarvi oltre un certo limite. Infatti alla fine ho dovuto cedere e venderla per passare al KTM che è in grado di arrivare moooooolto più in la… poi i modelli nuovi sono derivati per il 90% da questo che è del 2004, quindi la storia non cambia.

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